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Sanità, il decreto Calabria può cambiare

Il neo governatore Occhiuto è favorevole a un maggiore coinvolgimento dello Stato

La sanità è da tempo il cruccio di Roberto Occhiuto. Il neo presidente della Regione, che attende di essere ufficialmente proclamato dalla Corte d'Appello di Catanzaro prima di tuffarsi nella nuova avventura, ha ricevuto rassicurazioni dal governo sull'imminente nomina a commissario ad acta del settore. Sarà un compito gravoso, e per questo il governatore è al lavoro per individuare figure idonee a ricoprire il ruolo di sub-commissari, reso ancora più complesso dalla difficile situazione - acuita anche dall’emergenza pandemica - in cui versano le strutture calabresi. Rendere pienamente operativa la struttura commissariale non sarà semplice. Non c'è da solo da “ricostruire” il dipartimento Salute della Regione, ma andrebbe garantito un adeguato supporto amministrativo a chi sarà chiamato a compiere scelte. Nei mesi scorsi, l'ex prefetto Guido Longo, ha più volte sottolineato come la carenza di personale abbia reso più difficoltoso il lavoro al vertice della sanità calabrese. Un'eventualità che adesso Occhiuto vorrebbe scongiurare attraverso un intervento sul piano normativo da approvare in Parlamento.

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