È tempo di autocritica per il Pd che analizzato il voto pensa al futuro. In particolare, per la coordinatrice regionale donne del Partito democratico Teresa Esposito, “Il dato politico emerso dalle urne è oltremodo chiaro. Intanto, deflagra l’altissimo tasso di astensione che occorre esplorare con particolare attenzione. I cittadini - sottolinea - che disertano le urne non vanno liquidati come ignavi. Il punto è che spesso l’offerta politica, da destra a sinistra, non esercita appeal presso larghi strati della società”. È tempo, dunque, di “inclemente autocritica dal canto dell’intera classe dirigente calabra. La sinistra, in particolare, deve recuperare l’ascolto dei territori e della cosiddetta base che ha congedato da tempo, blindandosi nella stratosfera del Palazzo” e “Vibo, in particolare, non può smarrire l’occasione rara di un’ampia rappresentanza politica”. È proprio tra gli eletti figurano Mammoliti del Pd, Lo Schiavo schierato con de Magistris, De Nisi con Coraggio Italia e Comito in FI. Loro “in Consiglio Regionale assieme a Giuseppe Mangialavori, Antonio Viscomi, Dalila Nesci e Riccardo Tucci in Parlamento. Il terreno comune per dar luogo ad una battaglia di straordinaria civiltà non può che essere l’ospedale di Vibo, un presidio sanitario cruciale che non ha mai catalizzato l’interesse di chi, a questa latitudine, è investito del mandato popolare”. Insomma “Una sana trasversalità, che non somigli all’antico consociativismo oscuro, potrebbe sbloccare - conclude - il risultato e restituire al nostro territorio l’esercizio dignitoso del diritto alla salute”.
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