Chi è Roberto Occhiuto, nuovo presidente della Regione Calabria. Sarà lui a raccogliere il testimone di Jole Santelli, la sfortunata governatrice morta prematuramente un anno fa, dopo pochi mesi di governo. Da Roma, il capogruppo di Forza Italia alla Camera scenderà a Catanzaro per governare la sua Calabria. «Per me - dice - la regione non è un trampolino ma un punto di arrivo, sono felice di essere presidente».
A Roberto Occhiuto è riuscito ciò che non ha potuto fare il fratello Mario, sindaco uscente di Cosenza, la cui candidatura, data ormai per certa, fu compromessa da un avviso di garanzia pochi mesi prima del voto del 26 gennaio 2020. I calabresi che hanno raggiunto le urne fra ieri e oggi sono stati pochi, meno del 45% degli aventi diritto, ma oltre il 55% di coloro che lo hanno fatto ha votato per lui. Netta la sua affermazione su Amalia Bruni, candidata del centrosinistra e dei Cinquestelle; sul sindaco uscente di Napoli, candidato indipendente, Luigi de Magistris e sull'ex governatore Mario Oliverio.
A 52 anni Occhiuto è un politico espertissimo. Cresciuto nella Dc, a 24 anni era già consigliere comunale della sua città, Cosenza. Giornalista pubblicista, appena laureato in economia all’Università della Calabria, era già direttore generale del network Media TV che raggruppava alcune emittenti televisive calabresi, e oggi controlla anche un’azienda vinicola del Cosentino. Nel 2000, a poco più di 30 anni, entrò con Forza Italia in Consiglio regionale. Erano gli anni della Giunta di centrodestra guidata dal magistrato Giuseppe Chiaravalloti a cui portò in dote 9.000 voti che nel 2005 diventarono oltre 16mila, raccolti non più per Forza Italia bensì per l’Udc: nel frattempo Occhiuto aveva rotto con il partito azzurro
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