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Regionali, Oliverio "bacchetta" Conte: dai loro governi nulla di buono per la Calabria

Mario Oliverio

«"La Calabria è, tra le aree del sud Italia, la più dimenticata ed emarginata dalla politica nazionale. Il riscatto può ripartire da qui". Sono 12:38 del 21 settembre 2021; siamo a Corigliano-Rossano, cittadina dello ionio, in Calabria; quando Conte pronuncia queste parole. Poi, con lo sguardo fermo, rivolto verso l'orizzonte, Conte aggiunge "non consentiremo scippi per quanto riguarda le risorse verso queste aree". Peccato che Giuseppe Conte non sia un nuovo semplice socio "del club dei tifosi della Calabria" ma lo stesso Conte Presidente del Consiglio dall'inizio della legislatura fino a febbraio scorso, in un primo Governo con cinquestelle e lega (gialloverde); in un secondo, con cinquestelle, PD, Italia viva, articolo 1 (giallorosso). Il nuovo leader dei "cinquestelle", con ben 18 tra deputati e senatori calabresi eletti nei due rami del Parlamento, componenti del partito di gran lunga più forte alla Camera ed al Senato della Repubblica, al Governo, senza interruzione, dall'inizio della legislatura (2018) ad oggi. Da questi governi, purtroppo, non è venuto nulla di buono per la Calabria ed il Sud». È quanto ha affermato, in una nota, il candidato alla presidenza della Regione Calabria, Mario Oliverio.

«Da ricordare quel Consiglio Straordinario dei Ministri, convocato in pompa magna, il 18 aprile del 2019, presso la Prefettura di Reggio Calabria. Tutto - secondo Oliverio - per non decidere nulla, per approvare un decreto (il decreto Grillo) che ha contribuito a affossare la sanità calabrese  con il rafforzamento dei poteri del Commissario della sanità calabrese, nominato da Roma, presentato come il toccasana della grave situazione in cui versa il servizio sanitario regionale. Un bluff, un vero e proprio inganno. Una operazione mediatica per vendere fumo e che si è rivelata per quella che era: un vero e proprio disastro. Nessun investimento, il permanere del blocco delle assunzioni, aumenti, pari a 50 mila euro annui, digli stipendi dei commissari delle ASP nominati direttamente dal Governo, nessun piano per la riorganizzazione e la riqualificazione dei servizi sanitari ridotti allo stremo. A Febbraio 2021 l'avvocato Conte viene sostituito da Draghi, ma i campioni dei cinquestelle continuano, senza alcuna interruzione, a far parte del Governo Nazionale. Ci sono anche loro a decidere la destinazione delle risorse del Pnrr - piano per la ripresa dell'Italia post pandemia. Un piano che, come già emerge in questa prima fase attuativa, ripropone una utilizzazione squilibrata delle risorse a favore del nord. I 18 parlamentari calabresi dei "cinquestelle" si sono "squagliati" come neve al sole, né loro, né Conte hanno rigirato l'italia come un calzino. Il sud e la Calabria continuano ad essere ingannati. Così "a imbrogliare il sud" insieme a tutte le altre forze politiche, se n'è aggiunto un altro per "far vedere le stelle" ai calabresi, causa l'aggravarsi ulteriore di una situazione già grave. L'approccio dei partiti nazionali verso la Calabria è questo: bugie, false promesse, inganni. Oggi tutti al Governo a fare nulla per la Calabria ed il sud, ad imporre commissari come se la Calabria fosse una loro colonia o addirittura scipparla delle risorse ad essa destinate. Rispediamo al mittente - ha concluso Oliverio - i loro falsi impegni; il 3 e 4 ottobre prossimi, liberiamo la Calabria dai commissariamenti e dai commissari di Roma. Noi siamo scesi in campo per una vera autonomia e riscatto della nostra regione. Perché venga rispettata la dignità della Calabria e dei calabresi».

 

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