A venti giorni dalle elezioni regionali non si placano le polemiche tra partiti e coalizioni. E anche all'interno degli stessi schieramenti non mancano mugugni, prese di posizione e dialettiche al vetriolo.
Quella però di Giuseppe Aieta, consigliere regionale uscente dei Democratici e Progressisti, molto vicino ad Oliverio, ma che ha scelto di candidarsi con il Partito democratico, è un'analisi ancora più tagliente rispetto a quanto sta accadendo nei dem. E non le manda certo a dire Aieta:
"Questa politica è sempre più imbarazzante. Dicono di voler distruggere il PD e sono alleati del PD; dicono di voler distruggere alcuni dirigenti del PD e si alleano con quei dirigenti del PD; apostrofano il commissario regionale del PD e poi si alleano col commissario regionale del PD; per il consiglio regionale ci si accorda con il PD e a Cosenza il PD diventa il partito della casta. Detto questo, e premesso che ogni posizione è legittima, mi chiedo: ma il PD dov’è? Perché ci si nasconde e non si assume una posizione chiara? Non si può sempre aspettare che le posizioni le assuma solo ed esclusivamente il commissario regionale del PD. No, un partito all’interno del quale non si è l’un contro l’altro armato, non può rimanere in silenzio. Significherebbe confermare che questo è un partito in cui si bada solo ai destini personali.
Mi sono candidato nel PD, con tutto il travaglio interiore che questo ha comportato, per azzerare questa mentalità e riunire tutta la comunità democratica, non solo gli amici dei singoli. Perché quando i partiti sono formati solo da truppe - conclude - accade quel che sta accadendo in questi giorni e in queste ore: un imbarazzante silenzio assordante nonostante la quotidiana opera di demolizione contro il PD e la sua comunità".
Persone:
Caricamento commenti
Commenta la notizia