È quanto dichiara l’assessore regionale all’Agricoltura, Gianluca Gallo, che commenta le accuse lanciate dal commissario regionale del Pd, Stefano Graziano, all’indirizzo della Giunta regionale e del candidato governatore di centrodestra, per la scelta di non sospendere la futura stagione venatoria.
"Introdotte norme rigide"
"Graziano, non fosse altro che per le vicissitudini ingiustamente patite – dice Gallo –, dovrebbe aver imparato che la politica deve rifuggire la demagogia. Invece, dimentico di quella lezione, addita capri espiatori davanti a un’opinione pubblica scossa dagli incendi che stanno devastando la Calabria come altre regioni, alcune delle quali governate dal centrosinistra".
"Ci si accusa, in maniera infondata, di aver consumato marchette invece di pensare all’emergenza: lo sostiene un commissario che, per sua ammissione, a incendi in corso girava la Calabria per fare campagna elettorale. Si afferma – rimarca Gallo – che la Giunta avrebbe trascurato il dramma delle imprese agricole distrutte dal fuoco, quando invece più d’una è stata già visitata da tecnici e dirigenti del dipartimento. Si lamenta l’inefficienza delle misure messe in atto dalla Regione, omettendo di dire che tutti i sindaci dei Comuni toccati dalle fiamme si sono profusi in ringraziamenti al personale di Calabria verde e del Servizio antincendio boschivo, emanazione della Regione. Si chiede di soprassedere all’apertura della caccia, trascurando che ciò porterebbe anche al blocco del lavoro dei selettori impegnati nell’emergenza ungulati. Insomma, una sequela di contestazioni che trovano facile smentita nei fatti".
"Traspare evidente – prosegue l’assessore – la strumentalizzazione a fini elettorali, disattendendo il saggio invito a non piegare a interessi di parte vicende serie, come solo ieri chiedeva, proprio dal fronte del Pd, la deputata Enza Bruno Bossio, delle cui parole Graziano dovrebbe far tesoro, visto che se la Forestazione calabrese negli ultimi due anni ha dovuto fare a meno di 80 preziosi milioni lo si deve alle scelte del Governo di cui il suo Pd era azionista di maggioranza".
"Nessuna mattanza"
"Il calendario venatorio non aprirà alcuna mattanza: nei territori attraversati dagli incendi, per come già stabilito in delibera, non si potrà cacciare. Inoltre – conclude Gallo –, rispetto al passato, sono state introdotte norme più rigide, ispirate sia alle prescrizioni dell’Ispra sia a quelle del dipartimento Ambiente, per la prima volta attraverso la valutazione di incidenza ambientale. Resta l’impressione che, pur di dare respiro a una campagna elettorale altrimenti impalpabile, il commissario Pd abbia eletto ad avversario il mondo dei cacciatori, dando fuoco alle polveri della polemica. L’unica cosa di cui, in giorni così difficili, la Calabria non ha bisogno".
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