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Regionali Calabria, la scure dell’Antimafia pronta a calare sugli impresentabili

La verifica sulle candidature diventa uno snodo fondamentale

L’aula del Consiglio regionale calabrese di Palazzo Campanella a Reggio Calabria

Il metro di valutazione probabilmente sarà sempre lo stesso e sarà ancora una volta la moral suasion dettata non da un obbligo ma dalla «riprovazione pubblica o politica», come spiegato dal presidente della Commissione parlamentare antimafia Nicola Morra all’epoca della presentazione del nuovo codice di autoregolamentazione in materia di formazione delle liste, a spingere partiti e coalizioni a chiedere un passo indietro a quei candidati che saranno ritenuti impresentabili. Il vaglio anticipato e su base volontaria introdotto dalla Commissione antimafia pochi giorni fa potrebbe far arrivare alla composizione di elenchi già “depurati” all’appuntamento obbligatorio sulle liste ufficiali che si conclude in genere una settimana prima del voto, dunque fuori tempo massimo per escludere qualcuno. I criteri alla base della verifica dovrebbero essere sostanzialmente gli stessi, in quanto la Commissione svolge il controllo in coordinamento con la Direzione nazionale antimafia e antiterrorismo e con gli uffici giudiziari competenti.

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