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Regionali in Calabria, snodo cruciale per le liste. “Impresentabili” ormai alle strette

Stringenti le regole del nuovo codice della Commissione antimafia

Il conto alla rovescia è ormai partito da qualche giorno e a meno di due mesi dal voto alle Regionali questa è la fase in cui si stringono gli accordi in vista della composizione delle liste. Ma dovrebbe anche essere quella della valutazione dei vari candidati, considerato che in un modo o nell’altro pressoché tutte le forze in campo hanno già “promesso” di voler puntare su nomi puliti.

E se la coalizione di centrosinistra Pd-M5S targata Amalia Bruni punta sul suo codice etico per fare da filtro gli altri sfidanti non vorranno certo essere da meno: Roberto Occhiuto lo ha annunciato nei giorni scorsi, le liste del suo centrodestra saranno inviate a breve al Consiglio regionale e alla Commissione parlamentare antimafia; Luigi de Magistris, da ex pm, non sarà da meno nella procedura di selezione del Polo civico.

Per tutti, comunque, c’è la possibilità offerta proprio dalla Commissione antimafia con la recente approvazione del nuovo codice di autoregolamentazione per il controllo delle liste elettorali. Accanto alla procedura standard sulle liste ufficiali, il testo prevede infatti anche una valutazione “preventiva” dei nomi da attivare in maniera facoltativa da parte dei rappresentanti di lista o dei candidati in questo caso alla presidenza della Regione. Certo, formalmente la presentazione dovrebbe avvenire entro il 75° giorno dalla data delle elezioni, dunque in Calabria il tempo sarebbe scaduto. Ma il regolamento prevede una serie di deroghe nel primo anno di applicazione, che potrebbero portare quindi a un afflusso massiccio di elenchi dalla Calabria verso Roma. È da capire quanti lo faranno e quanti, soprattutto, lo pubblicizzeranno.

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