È ancora tutto in divenire lo scenario dell’area del centrosinistra per le prossime elezioni regionali. Se la recente scelta, poi naufragata, fatta a livello nazionale dai leader di Pd, M5S e Art. 1 è stata aspramente criticata in Calabria proprio per il mancato coinvolgimento delle anime politiche regionali, anche stavolta sono le tensioni nazionali a creare incertezze sul futuro della coalizione.
Del resto, manca un po’ tutto: un assetto politico chiaro, dei nomi ufficiali sui quali confrontarsi, un programma. È in particolare sui nomi che si stanno vedendo le maggiori difficoltà, anche perché sono diverse le figure che, chiamate in causa in camera caritatis, hanno subito detto di non essere disponibili, probabilmente poco disposte a intestarsi una battaglia che, stando così le cose, risulterebbe piuttosto complicata.
Gli altri competitor non stano certo a guardare: da Luigi de Magistris con il Polo civico a Carlo Tansi con Tesoro Calabria passando per Roberto Occhiuto con un centrodestra che sta “schierando” in Calabria diversi leader nazionali. Ieri Giovanni Toti (Cambiamo) ha iniziato la due giorni da Reggio Calabria dove ha affermato che «la Calabria e il Sud hanno grandi potenzialità, soprattutto nella valorizzazione dei beni non localizzabili, ai fini dello sviluppo turistico e di nuovi profili del lavoro». Il governatore ligure ha bocciato il commissariamento della sanità calabrese, affermando che con Occhiuto «molte cose cambieranno in meglio. Roberto appartiene al mondo politico e culturale popolare e noi lo sosterremo per cogliere ogni opportunità che verrà dal Recovery Fund per lo sviluppo della Calabria».
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