Mentre i vertici nazionali del centrosinistra provano a frenare la girandola di nomi per la candidatura alla Presidenza, sulla sponda opposta si affrontano problemi di tutt’altra natura. Problemi di abbondanza: il rebus con cui è alle prese in queste ore il candidato del centrodestra Roberto Occhiuto è infatti quello delle liste. Il cruccio principale, dopo una legislatura cominciata con l’arresto di un consigliere regionale ancor prima dell’insediamento e proseguita con altre grane giudiziarie per il presidente del Consiglio e per un assessore con delega pesante, è quello di non trovarsi invischiati in situazioni imbarazzanti che certo non aiuterebbero a costruire quella «Calabria che il Paese non si aspetta» che, per adesso, è solo il primo slogan di una campagna elettorale che si preannuncia scoppiettante. Occhiuto rischia insomma di ritrovarsi “ostaggio” di candidati e aspiranti tali a cui, per la forza dei numeri, potrebbe risultare difficile dire di no. Scatta allora il momento delle ricette più disparate per provare a demandare ad altri ciò che la politica da decenni non riesce a fare: pulizia. In questo senso l’ultima proposta in ordine di tempo è quella (targata Fratelli d’Italia) di anticipare i controlli che effettua sulle candidature la Commissione parlamentare Antimafia. Leggi l'articolo completo sull'edizione cartacea di Gazzetta del Sud - Calabria