Nel centrosinistra ormai non si fa in tempo neanche a provare a lanciarli - o a bruciarli - i candidati. Sono loro stessi a tirarsi fuori prima di finire nel tritacarne che è diventato il casting calabrese del traballante asse tra Pd e M5S. Mentre da un lato Roberto Occhiuto affina le strategie interne e dall’altro Luigi de Magistris macina chilometri, il centrosinistra si consuma in un’estenuante lotteria di nomi con cui si tenta di nascondere ciò che anche qualche big ormai ammette apertamente: «Siamo nel pallone». Dopo che sono venute meno le candidature di Nicola Irto e Maria Antonietta Ventura, dopo che il nome dello storico Enzo Ciconte è stato dato in pasto ai tatticismi, dal cilindro spunta perfino un ex calciatore (Massimo Mauro, ex deputato Pd) e, come in un gioco dell’oca in cui nessuno vince mai, si torna perfino indietro di 6 mesi provando a bussare alla porta di Antonio Viscomi. Non un omonimo, ma lo stesso deputato-professore a cui era stato preferito proprio Irto. Come sono poi andate le cose è noto, dunque ora è da escludere che Viscomi, che pure è gradito a diversi parlamentari 5 Stelle, possa prendere in mano il cerino di una candidatura maledetta. Non ci pensa proprio. Torna allora il profilo dell’amministratore calato nel territorio, magari con l’intento di fare la pace con Italia Viva. All’identikit risponderebbero sia il sindaco di Soverato Ernesto Alecci - che però paga il legame con Luca Lotti e con “Base riformista”, non proprio nelle grazie di Enrico Letta - sia Franco Iacucci. Si guarda anche a un sindaco d’area che potrebbe interpretare il rinnovamento e l’allargamento del campo tanto invocati. Ce ne sarebbero anche fuori dal Pd e in queste ore nel toto-candidati entra pure il nome del sindaco di Corigliano Rossano Flavio Stasi. Leggi l'articolo completo sull'edizione cartacea di Gazzetta del Sud - Calabria