Un candidato o una candidata frutto di confronto con i territori e un’alleanza ampia, possibilmente unitaria «per creare un polo competitivo contro il centrodestra». Mostrano idee chiare i sindaci dem della Calabria, che guardano da un lato con sconforto alle macerie lasciate dalle recenti scelte a livello nazionale per le elezioni regionali e provano a rilanciare con quella grinta che arriva da chi ogni giorno affronta i problemi dei cittadini. I sindaci sono quelli che probabilmente hanno il polso della gente, più di tanti altri spesso chiamati a decidere. E non lo nascondono. Anzi, rivendicano di essere la prima linea e in prima linea. «Sindaci, sezioni e circoli sono sul territorio e ne conoscono le esigenze assieme alle aspettative della gente». Non ha dubbi il primo cittadino di Castrovillari Domenico Lo Polito per il quale finora in Calabria nel Pd «è stato fatto il percorso inverso: commissari calati dall’alto senza conoscenza dei territori, che hanno per interlocutori gli stessi esponenti, di livelli territoriali più alti, che hanno contribuito a creare il commissariamento e che sono ancora tutti lì». Scendendo dal Pollino verso la costa, nel Crotonese, è la sindaca di Isola Capo Rizzuto, Maria Grazia Vittimberga, a offrire un ulteriore spaccato di come gli amministratori dem stiano vivendo il dopo-Ventura. «Non sarà facile rimediare a quanto avvenuto» spiega e ribadisce che il problema del Pd sta nel fatto che «non hanno ascoltato i territori, decidendo a Roma». Restando sulla costa, nel Catanzarese, è il sindaco di Soverato Ernesto Alecci a invitare a ripartire «dalla politica con una candidatura che possa entusiasmare il popolo del centrosinistra in una campagna elettorale difficile».
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