«Il Piano nazionale di ripresa e resilienza (Pnrr) è lo strumento principale per cogliere la grande occasione che deriva dall’Unione Europea per rendere l'Italia un Paese più equo, verde e inclusivo, con un’economia più competitiva, dinamica e innovativa».
Lo afferma, in una nota, la deputata del M5s Federica Dieni. «Quanto descritto è possibile realizzarlo - prosegue Dieni - concentrando lo sforzo maggiore al Sud. La cifra stabilita e ribadita in Parlamento, sia alla Camera che al Senato, dal presidente del Consiglio Mario Draghi è pari al 40% netto del Pnrr corrispondente ad 80 miliardi di euro. Cifra che va ad aggiungersi ai già previsti fondi strutturali europei 2021-2027 e agli 8,3 miliardi del Fondo REACT-EU. Una quantità considerevole di denaro che se da un lato genera giubilo, dall’altro impone a tutti noi l’obbligo di prevedere un programma di azione chiaro che definisca prima di tutto il come, questo "colpo di bazooka", debba essere utilizzato. Risulta quindi fondamentale partire da un assunto: evitare in tutti i modi di ripetere la performance negativa degli anni precedenti durante la quale i fondi ricevuti dall’Unione Europea non sono stati utilizzati o mancano ancora di un loro stanziamento».
«Il punto centrale perché nel Sud il Pnrr possa avere successo - sostiene la parlamentare - è l’affermazione di un
principio di legalità che eviti in tutti i modi infiltrazioni criminali. Questa rappresenta la base sulla quale realizzare le
fondamenta dell’intero capitolo Sud del Pnrr che riporta al centro della politica la questione meridionale, intesa non più come questione di ordine e sicurezza pubblica ma come leva per il rilancio dell’intero Paese».
"E' necessario in tutti i modi ridurre, sino ad arrivare poi ad eliminare» - sostiene ancora Dieni - quel divario che ha sempre caratterizzato il Nord ed il Sud d’Italia, la causa principale della debolezza del nostro Paese e della sua capacità di poter competere sullo scenario internazionale come quella grande economia, quel melting pot di tradizioni e culture che è l'Italia».
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