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Coronavirus Calabria, Di Natale presenta interrogazione su discrasia dati comunicati al ministero

Graziano Di Natale

"Al fine di far cessare dubbi fuorvianti, alimentati sulla presunta mancata comunicazione di circa milleduecento casi di positività negli ultimi trenta giorni, da parte della Regione Calabria al Ministero della Salute del Governo Italiano, ho presentato interrogazione a risposta scritta alla Giunta regionale per avere contezza, finalmente, di quali siano le azioni che la maggioranza di Governo ha intenzione di porre in essere per fare chiarezza circa i dati effettivi e reali sui casi di positività di contagio da Covid-19 nella nostra Regione". Lo afferma il segretario-questore dell'Assemblea regionale calabrese, Graziano Di Natale

"Premetto che,  avendo già prodotto varie interrogazioni in merito alla grave crisi sanitaria che sta interessando la nostra Calabria - prosegue - ho dovuto, mio malgrado, prendere atto di non aver ricevuto nessun riscontro. Credo che la Giunta avrebbe dovuto dimostrare maggiore garbo istituzionale rispondendo soprattutto alle mie richieste, lecite, finalizzate alla tutela della salute pubblica. Nelle ultime settimane -continua Di Natale- in Calabria viviamo in una condizione sanitaria emergenziale a causa dell’importante diffusione tra la popolazione del Covid-19, con gli ospedali oramai al collasso per mancanza di posti letto e per insufficienza di personale sanitario. Nella lotta al virus di fondamentale importanza sono i dati della diffusione del covid-19 forniti al Ministero della Salute, in base ai quali si determinano le eventuali restrizioni da applicare, al fine di limitare il contagio del virus". Il vicepresidente della commissione regionale contro la 'ndrangheta, dati alla mano, si sofferma sui dubbi legati alla comunicazione dei dati, e rende noto con pacatezza: "Nel report N. 47 del Ministero della Salute, che comprende il periodo dal 29 marzo al 4 Aprile, i dati caricati dalla Regione Calabria sulla piattaforma attestano 2174 nuovi casi di positività e, in virtù di questi numeri la nostra regione è stata decretata quale zona arancione. Purtroppo, i dati forniti dalle Asp nello stesso periodo (29 marzo al 4 aprile 2021) riportano 2.794 casi di positività. Si evince un raffronto numerico dei suddetti dati dai quali risulta una discrasia di 620 nuovi casi. Questo modus operandi si è protratto nel tempo, dato che nel report che comprende il periodo 5-11- aprile 2021 si sarebbe registrata una differenza di 330 casi e che da un’attenta analisi anche nel monitoraggio settimanale dal 22 al 29 marzo i positivi comunicati in meno al Ministero della Salute ammontano a 147 ed in quella precedente ancora, settimana dal 15 al 28 marzo si registra una discrasia di 125 casi".

Di Natale, sempre meticoloso nel carpire informazioni che alimentano pericolose zone d'ombra, palesa tutte le proprie perplessità politiche: "Voglio che sia fatta chiarezza. È innegabile, pur non volendo alimentare allarmismi, che tali presunte difformità di dati, denunciate anche da autorevoli agenzie di stampa, destano non poche preoccupazioni per affrontare con la dovuta consapevolezza la lotta al Coronavirus. I Calabresi vogliono certezze. Auspico un chiarimento da parte dei responsabili regionali consapevole del fatto che per tutelare i cittadini non servono presunti Tarocco ma programmazione sanitaria, apertura delle strutture ospedaliere e maggiore propulsione nella campagna vaccinale che ancora latita".

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