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Crisi sanitaria in Calabria, il Prc: "A pagare le inefficienze sempre e solo i cittadini"

Il segretario regionale del Prc Pino Scarpelli punta il dito contro l'inefficienza del sistema sanitario: "L'ondata pandemica era stata ampiamente preventivata"

"La situazione sanitaria in Calabria, sia degli ospedali che del territorio, e' allo sbando. Fragilita' e criticita', che ben conoscevano i lavoratori del settore e quella popolazione che avrebbe avuto necessita' di ben altra assistenza si sono drammaticamente rivelati all'opinione pubblica tutta, regionale e nazionale".

Lo afferma in una nota Pino Scarpelli, segretario regionale del Prc Calabria. "E non riguarda - prosegue - solo la gravita' della pandemia con l'elevato numero di contagi, in particolare nella provincia di Cosenza, ma riguarda l'inefficacia dell'azione dei Commissari che gestiscono ora questa delicatissima fase. Non c'e' stato un reclutamento di personale del comparto e di medici. Molte strutture erano gia' in una condizione di grave carenza del personale con il rischio di chiusura, anche prima della diffusione della malattia. Non vengono pagati gli straordinari agli infermieri che si sottopongono a turni massacranti ne' c'e' il dovuto ricambio. Nel corso dell'ultimo anno, nulla e' stato prodotto, nonostante tutti temessimo che il pericolo non fosse passato ma solo sopito con l'estate. Solo nel mese di aprile si e' avviata una manifestazione di interesse per Oss ed Infermieri nella Ao di Cosenza, procedura assolutamente tardiva. Si sarebbe dovuto pensare alla riapertura di tutte quelle strutture ospedaliere chiuse negli ultimi anni in provincia ed alla riorganizzazione della rete delle emergenze, si sarebbe dovuto pensare ad una ristrutturazione delle attivita' territoriali, si sarebbe dovuto provvedere a mettere in piedi un reticolo di centri vaccinali in grado di operare tempestivamente: nulla di nulla! Nessuna pianificazione, totale improvvisazione!"

"Oggi i casi eclatanti - prosegue ancora l'esponente del partito Comunista - che riguardano le morti in autombulanza, nel piazzale del Pronto soccorso dell'Ospedale dell'Annunziata. Sembra impossibile, si rimane attoniti. Eppure l'ondata pandemica era stata ampiamente pronosticata. Nessuna misura di contenimento e' stata messa in atto dal territorio e da un ospedale allo sbando, con l'ulteriore rischio gravissimo che il ridimensionamento di tutti i reparti porta con se'. Non curare patologie diverse ma importanti a causa della chiusura di reparti come Medicina o Geriatria, non riuscire ad operare alcunche' a causa del forte ridimensionamento del numero di interventi nel giro di un anno, sara' catastrofico e determinera' un inevitabile aumento della mortalita' nella popolazione non dovuto al Covid. Tutte le patologie gravissime che dovrebbero essere curate in ospedale rischiano di essere abbandonate a loro stesse. Possibile che al territorio non abbiano organizzato nulla in tanti mesi? Possibile che l'Ospedale di Cosenza sia governato per tre giorni alla settimana, visto che i vertici tornano nelle loro residenze per un lungo 'fine settimana'? Eppure siamo di fronte ad una pandemia gravissima".

"Per tutto questo e per le inaccettabili inefficienze - conclude Scarpelli - come al solito pagheranno i calabresi, mentre lo stuolo di commissari potrebbe addirittura chiedere un premio, un riconoscimento per il loro impegno nullo. Sembra che la giustizia sociale e l'equita' non abbiano diritto di asilo in Calabria. Possibile che a pagare siano sempre e solo i cittadini?".

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