Gli enti sub-regionali sono duri a morire. Un esempio arriva dalla Fondazione Calabria Etica, posta in liquidazione dal 2015, ma che ancora non è stata chiusa non essendo stati definiti i rapporti di dare/avere nei confronti della Regione relativamente a progetti di attività assegnati e finanziati dalla stessa Cittadella. Stesso discorso potrebbe valere per l’Afor, l’ex Azienda forestale calabrese poi confluita in Calabria Verde. Sei anni non sono stati sufficienti per ritenere chiusa quell’esperienza. Ora la maggioranza di centrodestra ci riprova con una proposta di legge - firmatario il consigliere regionale di Forza Italia Antonio De Caprio - che fissa al 31 dicembre 2022 la data ultima per chiudere definitivamente l’Afor e al 31 dicembre 2021 per mandare in archivio la Fondazione Calabria Etica.
Nella relazione che accompagna il provvedimento si specifica come «dopo la messa in liquidazione dell’Afor, la Regione si è vista chiamata, con crescente frequenza ed intensità, a rispondere quale terzo in procedure esecutive attivate da professionisti, imprese, ex dipendenti contro l’Afor debitore; tale fenomeno è venuto ad assumere sempre maggiore intensità, per attestarsi alla data corrente in oltre 20mila pignoramenti». Analogo problema esiste per Calabria Etica. Nella proposta di legge viene individuata Azienda Calabria Lavoro come ente destinatario del patrimonio residuo, nonché delle risorse umane e strumentali della Fondazione in liquidazione.
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