“La Regione revochi, in autotutela e per evitare contenziosi da cui possono derivare responsabilità anche contabili, la nomina del Presidente di FinCalabra fatta (a fine gennaio) senza alcuna selezione pubblica. Si tratta - afferma il consigliere regionale Francesco Pitaro - di una società in house della Regione che ha tra le priorità strategiche lo sviluppo del sistema produttivo e delle piccole medie imprese. Un Ente da cui la Calabria si aspetta molto, soprattutto in questo frangente di drammatica crisi. E la cui conduzione - sottolinea Pitaro - andrebbe affidata ad una personalità di elevata esperienza individuata a seguito di una valutazione comparativa fra più soggetti. Non con una scelta discrezionale, ma attraverso una procedura di evidenza pubblica in ossequio ai principi del buon andamento e imparzialità della pubblica amministrazione”. Aggiunge Pitaro: “Il decreto di nomina, invece, salta tutto ciò come fosse un inciampo e arreca un vulnus a tutti i cittadini che avrebbero voluto concorrere per la Presidenza di Fincalabra sulla base del merito, di un’indiscussa competenza e dell’elevata professionalità. E dimostra, ancora una volta, che fin dall’inizio della legislatura la Giunta regionale, su più settori di estrema rilevanza (a incominciare dalla nomina del capo dell’Avvocatura regionale poi bocciata nelle sedi giudiziarie) ha scelto di rendere impossibile alla Regione ogni cambio di prospettiva per affermare il principio di legalità nell’amministrazione della cosa pubblica e di eclissare, al contempo, il principio di eguaglianza”.
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