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Regionali Calabria, De Magistris e Irto strade separate

L’ex pm respinge l’appello all’unità del dem: «Non ritiro la candidatura». Il centrosinistra è spaccato

La sede della Regione Calabria a Catanzaro
Nessun percorso unitario, nessuna convergenza con conseguente passo indietro. Luigi de Magistris impiega meno delle 48 ore fissate da Nicola Irto per fornire la risposta che un po’ tutti attendevano: «Sono e siamo motivatissimi. Non è possibile e nemmeno pensabile, abbiamo già fatto cento passi e non ci fermeremo fino alla vittoria». L’ex pm di Catanzaro non solo rimane in campo, a capo del Polo civico, ma rilancia la sfida ai partiti tradizionali: «Nella nostra strada, nel nostro cammino c’è spazio per chi vuole davvero cambiamento e innovazione, rottura del sistema e capacità di governo. Non stiamo chiudendo, ma aprendo a chi vuole un’alternativa etica, culturale, sociale, economica e politica. Vogliamo dare voce – conclude – alle calabresi e ai calabresi che vogliono la rinascita e la riscossa della Calabria».
E dunque, a meno di clamorosi colpi di scena, si ripeterà il copione delle ultime elezioni regionali: il centrosinistra si presenterà ancora una volta diviso ai blocchi di partenza. Cambiano i protagonisti - la volta scorsa in campo c’erano Pippo Callipo, Francesco Aiello e Carlo Tansi -, non la sostanza. Le linee di frattura nel fronte alternativo al centrodestra restano tutte. E anche la proposta di Irto su un ripensamento collettivo delle candidature fin qui emerse è risultato un tentativo velleitario, arrivato in ritardo e probabilmente formulato per “scaricare” su de Magistris la responsabilità dello strappo a sinistra.
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