Il “no” del Movimento 5 Stelle, la frenata arrivata dalle Sardine, la scelta del movimento civico “Calabria Aperta” di chiamarsi fuori dalla contesa e l’appello all’unità formulato dai Verdi. Quattro elementi che stanno facendo vacillare le certezze di Nicola Irto, il candidato a governatore indicato dal Pd. Nessuna decisione ufficiale è stata ancora adottata, ma il clima che si respira nel centrosinistra calabrese non è quello dei giorni migliori. L’attuale consigliere regionale dem ancora nelle ultime ore è rimasto incollato al telefono per sondare umori e testare disponibilità reali. Finora, assicura chi ha avuto modo di confrontarsi con il diretto interessato, sono state più le aperture che le chiusure ricevute. A preoccupare, semmai, sono alcuni segnali che arrivano dall’interno del Pd. Già, perché a dispetto dell’unità mostrata lunedì sera nel corso della riunione a Lamezia in cui è stata benedetta la candidatura di Irto, più d’uno tra i dirigenti di peso del Pd avrebbe mostrato perplessità sul metodo seguito dal commissario Stefano Graziano per arrivare alla designazione del candidato di bandiera del partito. Leggi l'articolo completo sull'edizione cartacea di Gazzetta del Sud - Calabria