«Da quando ho votato contro la risoluzione sul Mes, periodicamente, agenzie di stampa e giornalisti ispirati, mi inseriscono in una "fronda", piuttosto che in un’altra. Peccato che dal primo giorno in cui ho messo piede al Senato, se devo prendere una posizione è stata, sempre e comunque, quella del patto con i nostri elettori. E così sarà fino alla fine del mio mandato». È quanto afferma la senatrice del Movimento 5 Stelle, Bianca Laura Granato, in merito all’articolo del Corriere della Sera, ripreso dalla stampa locale, che la definisce componente dell’ala ortodossa che fa capo a Alessandro Di Battista.
«Voglio chiarire una volta per sempre che la mia posizione non è al fianco di questo o contro quell’altro, data la volatilità delle rispettive posizioni di tutti gli attori istituzionali di questa incredibile crisi di governo, indegna di un Paese civile – afferma ancora la senatrice Granato -. Finché non è chiaro il quadro istituzionale che si va a configurare unitamente all’agenda politica che passerà, ho scelto di concentrarmi a lavorare, in qualità capogruppo della commissione istruzione e cultura in senato, per fare in modo che più possibile di quanto promesso agli elettori possa andare a segno entro la fine della legislatura. Detto questo, sui nomi degli attori istituzionali (Presidente del Consiglio e ministri) ciò a cui guarderò è se siano o meno le figure più indicate per svolgere quei ruoli. Spero che nessuno se ne abbia a male. Per me non ci sono eroi e padri della patria, siamo tutti utili e nessuno indispensabile. Anzi, auspicherei. La via maestra che ho sempre indicato è quella di considerare i nomi solo in funzione degli obiettivi e non viceversa. Mettere al primo posto gli interessi del Paese – conclude Granato - e non quelli dei singoli. Se questo vuol dire essere di parte, lo sono: sempre e solo da quella dei cittadini».
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