"Adesso basta. Una Regione che fa figli e figliastri, che decide di sostenere soggetti a seconda delle simpatie o di elementi non chiari, specie quando si parla di disabilità, commette un doppio errore. Uno in termini di opportunità e un altro in termini di garanzie di equità". E' quanto afferma Luca Iacovino, presidente dell'Associazione nazionale sordi, che reclama in una nota maggiore attenzione da parte del principale ente calabrese nei confronti della categoria dei non udenti.
"Stupisce e dispiace davvero tanto, per noi che siamo purtroppo abituati a convivere con i problemi uditivi - sostiene Iacovino - il silenzio quanto mai discriminante e ingiustificabile della Regione, sempre più distante dalle esigenze della gente. Con politici arroganti e dirigenti lontani anni luce dai problemi della gente e dal bene pubblico. Abbiamo richiesto più volte un appuntamento ai vertici e alla presidenza, senza mai essere neppure ricevuti. Abbiamo avanzato proposte in merito alle iniziative da mettere in campo in questo complesso periodo, come l'utilizzo delle mascherine trasparenti che alleviano il disagio di chi ha difficoltà uditive, non relegando intere categorie di lavoratori e cittadini a spazi marginali e a dimensioni di isolamento. Abbiamo fatto proposte concrete, culturali e multimediali per una sottotitolazione diffusa che superi la Lis, oramai strumento obsoleto e fuori luogo che finisce troppe volte per depotenziare le capacità cognitive dei giovani e giovanissimi. Gli studenti con disagi, in assenza di bandi specifici e di risorse meritocratiche vengono esclusi dalla partecipazione scolastica, quando non dalla vita democratica".
"Chiediamo all'ente regionale - sottolinea ancora il presidente dell'Ans-Ets - maggiore trasparenza e rispetto dei ruoli e una concreta rotazione nello stanziamento delle concessioni finanziarie, specie per le tante associazioni escluse dalle risorse e dai progetti istituzionali, e che con le loro forze, portano avanti, con enormi difficoltà, battaglie e conquiste a favore delle persone diversamente abili. Ci auguriamo che questo nostro ennesimo richiamo non ci valga il classico e auspicato appuntamento con una pacca sulle spalle, e tanti bei falsi sorrisi. Quello che chiediamo è uno spazio per tutte le associazioni che si spendono in questo settore e risorse concrete per progetti reali, tangibili e utili davvero alla comunità. E non le solite cose di una classe dirigente calabrese che ci fa per larga parte vergognare quotidianamente".
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