L’assoluzione con formula piena perché «il fatto non sussiste» ha restituito un po’ di serenità a Mario Oliverio. Si chiude così un capitolo aperto nel dicembre 2018, quando per l’ex governatore calabrese il gip dispose l’obbligo di dimora a San Giovanni in Fiore perché accusato di corruzione e abuso d’ufficio nell’ambito di un’inchiesta su appalti e lavori pubblici.
Che cosa ha provato quando i suoi legali le hanno comunicato la notizia?
«Una profonda soddisfazione. In cuor mio ero certo che sarebbe andata così perché avevo fiducia nell’arrivo della giustizia. In questi due anni ho avuto un solo tormento: il pensiero che i calabresi potessero pensare di aver visto tradito la fiducia accordatami. Per il resto, ero tranquillo perché la bussola della legalità è sempre stata centrale durante la mia azione politica. Sono stato ripagato dal punto di vista morale, ma sul piano umano e politico restano danni incalcolabili».
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