Lo afferma il consigliere regionale Francesco Pitaro, che aggiunge: «È pertanto necessario che la Regione convochi tempestivamente un tavolo di coordinamento funzionale ed efficiente – che coinvolga non solo le prefetture ma anche i dirigenti scolastici e le rappresentanze dei genitori che hanno piena contezza delle varie dinamiche organizzative del territorio calabrese – per fare il punto sulle modalità di ripresa delle attività didattiche nelle scuole superiori, al fine di superare le oggettive difficoltà operative e gestionali delle vari amministrazioni scolastiche». «La comunicazione emanata da Viale Trastevere prescrive che le entrate a scuola dei ragazzi dovranno essere scaglionate in due turni – uno alle 8,00 e l’altro alle 10,00 – ma non si sono tenute presenti le logistiche che le Istituzioni scolastiche si erano già date. Ad avviso di chi nella scuola opera, si tratterebbe di decisioni incoerenti e foriere di preoccupanti disfunzioni assunte “a tavolino” senza considerare i problemi delle tante realtà eterogenee e le soluzioni offerte da chi vive realmente nella comunità scolastica». Pitaro, per esplicitare gli inconvenienti cui si andrebbe incontro, riporta le preoccupazioni di Michele Griffo, presidente del Consiglio di Istituto dell’IIS Petrucci–Ferraris–Maresca di Catanzaro, e di Edoardo Poerio Piterà, presidente del Consiglio di Istituto dell’ITTS Ercolino Scalfaro di Catanzaro, istituti in cui «si ha una popolazione scolastica che per circa il 60% è pendolare: ragazzi (di cui il 90% minori) che per poter essere a scuola la mattina partono dai loro domicili alle 7, costretti, stando le disposizioni in atto, a restare fuori dalla scuola fino alle 10 per poi, uscendo alle 15, restare in strada fino alla partenza dell’autobus che solitamente è prevista intorno alle 17. Inoltre, lo scaglionamento orario con ingresso alle 10 espone un gran numero di studenti ai disagi della stagione invernale, oltre a favorire formazioni di gruppi all’esterno delle diverse istituzioni scolastiche. A queste difficoltà si aggiunga l’inefficienza dei trasporti, visto che alcune periferie ne sono sprovviste (borghi silani, frazioni e quant’altro)». «Appare evidente – conclude Pitaro – che l’impatto della circolare ministeriale sulla comunità scolastica sarebbe devastante. Se non si armonizzano le scelte nazionali con quelle regionali e locali si vanificherà l’obiettivo principale di ridurre l’esposizione degli studenti e delle loro famiglie al rischio di contagio, rallentando notevolmente la ripresa socio-economica di tutta la Regione».