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Politica, Calabria Aperta: appello per far rinascere la comunità

Sono oltre 140 le persone che hanno aderito agli ideali e all'appello lanciato da Calabria Aperta

La sede della Regione Calabria a Catanzaro

Un appello alle forze dell'area progressista per far rinascere la comunità politica calabrese. È quello avanzato da "Calabria aperta", il gruppo formato tra l'altro da politici, esponenti culturali e intellettuali di tutta la regione. «La pandemia - si legge nel documento - ha cambiato il mondo, le nostre vite, le nostre relazioni con gli altri. Ha abbattuto i confini ma rischia di erigerne di nuovi, fra ricchi e poveri, fra garantiti e precari, fra stati e regioni. Ci ha fatto capire che siamo tutti vulnerabili e tutti interdipendenti ma ci costringe a vivere confinati nelle nostre case e connessi solo in rete. Rende più pressante la domanda di diritti e beni comuni, ma ci obbliga a lottare duramente per imporla sui criteri del profitto e del mercato. Ci dice che nessuno si salva da solo, ma ci obbliga per evitare il contagio a una disciplinata solitudine. Accentua il bisogno di partecipazione democratica, ma ci espone a soluzioni di governo tecnocratiche e autoritarie».

Punto di svolta

«Siamo dunque - secondo "Calabria aperta" - sul bordo di una crisi che può portarci molto avanti, o spingerci molto indietro. A deciderne la direzione, come in tutte le grandi crisi della storia, può essere solo uno scatto politico. A livello globale, e a livello locale: mai come oggi occorre pensare globalmente e agire localmente. Vale anche per noi, nella nostra regione. Come e più di altre parti d'Italia, la Calabria è arrivata sguarnita a questo evento imprevisto: con un sistema sanitario dissestato; un tessuto economico esile; un sistema scolastico carente dei necessari supporti tecnologici; una rete dei trasporti piena di buchi. Ma ha scoperto anche i suoi punti di forza: l'aria pulita che non toglie il respiro ma lo alimenta; gli spazi poco popolati che non rischiano assembramenti; una forma di vita che non dipende interamente dal mercato e dal consumo. Sembra poco ma saranno risorse ricercatissime nel prossimo futuro. Come e più che in altre parti d'Italia, in Calabria la politica è screditata. Non c'è bisogno di fare la storia di questo lungo e progressivo screditamento. Ma il suo punto d'arrivo più recente, che ha portato la destra sovranista alla guida della regione, rischia di mettere sulla politica una pietra tombale definitiva, perché copre tutte le sue falle con un richiamo all'orgoglio e all'identità calabrese che chiudono la Calabria su se stessa invece di aprirla sul mondo e sul futuro».

L'elettorato di destra

«Il consenso di cui la destra gode - proseguono - si basa sull'astensione della maggioranza, il 56%, dell'elettorato calabrese. Significa che più di metà della popolazione della regione è priva di rappresentanza e non l'ha trovata nell'offerta politica delle regionali dello scorso gennaio. Anche di questo elettorato fa parte quella società vitale che non sale mai alla ribalta dei media: donne e uomini che lavorano, in ogni campo e ad ogni livello, fuori da condizionamenti criminali e da pressioni indebite, amministratori e amministratrici innovativi, imprenditori e imprenditrici che aprono nuove strade, associazioni di volontari che suppliscono le carenze del welfare, esperienze di cittadinanza attiva, pratiche di politica autorganizzata, comunità di accoglienza dei e delle migranti, reti di produzione e circolazione culturale dentro e fuori le istituzioni scolastiche e universitarie, reti di connessione fra calabresi residenti e calabresi della "diaspora". A questa società che vive e fa vivere la Calabria ci rivolgiamo per chiederle un atto di fiducia in se stessa e nella rinascita di una comunità politica. Alle forze politiche progressiste interessate a un vero cambio di passo chiediamo di aprirsi con generosità e senza egoismi a questa rinascita, e di esserne parte».

La strada

«Come in tutti i momenti di svolta, è la realtà - concludono - a indicare la strada e a scrivere l'agenda. Ripristinare i diritti costituzionali alla sanità, al lavoro, all'istruzione, alla mobilità; riscrivere il titolo V della Costituzione e contrastare gli attuali progetti di autonomia differenziata; perseguire una legalità garantista ed una intransigente lotta alla criminalità mafiosa; valorizzare le minoranze linguistiche arbëreshe, grecaniche e occitane e, anche attraverso esse, instaurare più strette relazioni con i vicini Paesi mediterranei; portare la Calabria come una risorsa, non come un problema, al tavolo della ricostruzione post-pandemica, ambientale, economica e istituzionale, nazionale ed europea. È la normalità che in Calabria equivale a una rivoluzione».

I firmatari

  1. Fabio Abagnato

  2. Carmine Abate

  3. Luca Addante

  4. Maurizio Agostino

  5. Conni Aieta

  6. Gianluca Albanese

  7. Sasà Albanese

  8. Mario Alberti

  9. Franco Altimari

  10. Orlando Amodeo

  11. Rossella Barberio

  12. Marcello Barillà

  13. Saverio Bartoluzzi

  14. Marziale Battaglia

  15. Nunzio Belcaro

  16. Doris Bellomusto

  17. Piero Bevilacqua

  18. Domenico Bilotti

  19. Terri Boemi

  20. Alfredo Borrelli

  21. Angelo Broccolo

  22. Lucrezia Bruno

  23. Fortunato Cacciatore

  24. Gianni Calabretta

  25. Fiorella Cannatà

  26. Angelo Carchidi

  27. Lorenzo Caffè

  28. Ettore Castagna

  29. Marco Ciconte

  30. Luciana Cimino

  31. Laura Cirella

  32. Maria Joel Conocchiella

  33. Edoardo Corasaniti

  34. Tonino Coscarella

  35. Massimo Covello

  36. Francesco Cuteri

  37. Maria Teresa D’Agostino

  38. Valerio De Nardo

  39. Francesca De Nisi

  40. Massimo De Pascale

  41. Francesco De Venuto

  42. Dario Della Rossa

  43. Antonia Di Leo

  44. Ida Dominjianni

  45. Stefania Emmanuele

  46. Anna Falcone

  47. Marisa Fasanella

  48. Laura Fazzari

  49. Donatella Loprieno

  50. Nicola Fiorita

  51. Claudia Foresta

  52. Mario Franchino

  53. Biagio Frasca

  54. Valerio Formisani

  55. Gregorio Gallello

  56. Aldo Gatto

  57. Silvio Gambino

  58. Massimo Garritano

  59. Danilo Gatto

  60. Giuseppe Gervasi

  61. Anna Greco

  62. Silvio Greco

  63. Tommaso Greco

  64. Mario Grisolia

  65. Daniela Ielasi

  66. Francesco Ierace

  67. Enzo Infantino

  68. Antonio Lavorato

  69. Mimmo Lucano

  70. Annarosa Macrì

  71. Gianfranco Macrì

  72. Giovanni Macrì

  73. Nino Mallamaci

  74. Giovanni Manoccio

  75. Antonino Mantineo

  76. Daniele Menniti

  77. Giovanna Mercurio

  78. Raffaele Mercurio

  79. Stefano Montesano

  80. Turi Murace

  81. Isidoro Napoli

  82. Pino Napoli

  83. Andrea Naso

  84. Lara Nocito

  85. Walter Nocito

  86. Ottavia Oliverio

  87. Ernesto Orrico

  88. Bruno Palermo

  89. Paolo Palma

  90. Luigi Pandolfi

  91. Mimmo Panetta

  92. Piero Panico

  93. Enzo Paolini

  94. Salvatore Pedullà

  95. Tonino Perna

  96. Angelica Perrone

  97. Cataldo Perri

  98. Andrea Petta

  99. Francesca Pesce

  100. Rosario Piccioni

  101. Fernando Pignataro

  102. Teresa Pirritano

  103. Vincenzo Pittelli

  104. Gennaro Ponte

  105. Sarah Procopio

  106. Silvio Primerano

  107. Nino Quaranta

  108. Giancarlo Rafele

  109. Maura Ranieri

  110. Italo Reale

  111. Enzo Reda

  112. Raffaella Rinaldis

  113. Mimmo Rizzuti

  114. Rosario Rocca

  115. Valerio Romano

  116. Antonio Rota

  117. Carla Rotundo

  118. Battista Sangineto

  119. Sandro Scalercio

  120. Pino Scarpelli

  121. Franco Scalfaro

  122. Filippo Sestito

  123. Janine Sinopoli

  124. Gaetano Sorcale

  125. Giorgia Sorrentino

  126. Gianni Speranza

  127. Leonide Spinelli

  128. Antonio Sprizzi

  129. Mimma Sprizzi

  130. Piero Tarasi

  131. Rocco Tassone

  132. Maria Adele Teti

  133. Daniela Trapasso

  134. Emanuela Trimarchi

  135. Michele Tripodi

  136. Carlo Troiano

  137. Nancy Valente

  138. Giuseppe Valentino

  139. Massimo Veltri

  140. Maurizio Zavaglia

  141. Salvatore Fuda
  142. Jasmine Cristallo

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