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Sanità, i sindacati chiedono la convocazione di un Consiglio dei ministri straordinario in Calabria

Cgil, Cisl e Uil calabresi chiedono la convocazione di un Consiglio dei ministri straordinario in Calabria e annunciano la mobilitazione. «Siamo pronti ad una mobilitazione popolare - scrivono i segretari regionali Angelo Sposato, Tonino Russo e Santo Biondo - se nelle prossime ore il governo decide di non decidere sulla Calabria. In questa delicata fase non possono essere ammessi ritardi, inadempienze e inottemperanze nei confronti della Calabria. Questo il Governo, finito in una impasse inaccettabile sulla nomina del nuovo commissario ad acta per il piano di rientro dal debito sanitario, lo deve comprendere senza «se» e senza «ma». Per ricordare al Presidente Conte ed ai ministri del suo esecutivo che questa terra non può essere tradita nelle sue aspettative siamo pronti a scendere in piazza. La Calabria non può essere trattata e raccontata come sta avvenendo dai media nazionali».

Per i sindacati «occorre un sussulto d’orgoglio dei cittadini calabresi e la politica nazionale e regionale devono assumersi le responsabilità verso la nostra Calabria. Se non avremo risposte concrete alle nostre richieste scenderemo di nuovo in piazza, giovedì prossimo 26 novembre, a Catanzaro dinanzi alla Cittadella regionale, invitando ad essere presenti i cittadini calabresi, le lavoratrici ed i lavoratori, i pensionati, gli amministratori locali, le forze sociali e produttive. Manifesteremo perchè il Governo continua a sottovalutare la gravità della situazione che la Calabria sta vivendo, sia sotto il profilo sanitario che sotto quello prettamente economico e sociale. Una sottovalutazione appesantita dallo strano e inaccettabile ritardo - denunciano Cgil, Cisl e Uil - che si sta accumulando nella scelta della nuova figura commissariale che dovrebbe subentrare ai dimissionari predecessori Saverio Cotticelli e Giuseppe Zuccatelli, un ritardo appesantito dalla difficoltà di gestione di un avvicendamento atteso e non più procrastinabile».

Nei confronti della Calabria, proseguono i sindacati, si percepisce solo un interesse di facciata, non corroborato da concrete azioni mirate a risolvere le tante, troppe, crisi aperte sul territorio, non ultima quella idrogeologica patita dal Crotonese, che la pandemia da coronavirus, nelle ultime ore è stata capace di far registrare 444 contagi e 5 morti, sta mettendo in evidenza. Il Sistema sanitario regionale, a causa dell’atavico ritardo infrastrutturale e di una cronica carenza di personale rischia di collassare. Per questo non possiamo aspettare, per questo non si può perdere altro tempo. Laddove, nelle prossime ore, non ci dovessero essere novità sostanziali sulla nomina del Commissario e sulla definizione dello strumento idoneo ad assegnargli la possibilità di migliorare sanità e lottare contro la pandemia, siamo pronti alla mobilitazione, per mettere in piazza tutto il nostro disappunto verso lo stato delle cose».

La Calabria, si legge ancora, «è stanca di aspettare risposte dal Governo nazionale, al qualche chiediamo di riunire in Calabria un Consiglio dei ministri straordinario e di farlo mettendo al primo punto dell’ordine del giorno la nomina del commissario e il varo della struttura che dovrà aiutarlo nella difficile opera di risanamento del Servizio sanitario regionale. Una convocazione straordinaria del governo Conte in Calabria è, inoltre, necessaria in considerazione del fatto che dall’ennesima operazione antimafia realizzata dalla Procura di Catanzaro: l’inchiesta «Farmabusiness», è emerso il coinvolgimento dei livelli istituzionale della nostra regione. I calabresi sono stanchi di aspettare. Per dare speranza e una opportunità alla Calabria, bisogna fare presto. Il tempo soprattutto alle nostre latitudini non è una variabile indipendente, per la risoluzione dei problemi».

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