Il decreto di nomina di Giuseppe Zuccatelli a commissario per la sanità calabrese, almeno fino a ieri sera, non era stato ancora notificato al diretto interessato. Questo spiega perché, pur essendo tornato in Calabria da martedì sera, il manager emiliano di fede bersaniana non ha ancora preso possesso dell’ufficio occupato fino a qualche giorno fa dal generale Saverio Cotticelli. Fonti degne di questo nome assicurano che il provvedimento di immissione in ruolo di Zuccatelli sia fermo al ministero dell’Economia da diversi giorni. Cosa ci sia dietro quest’impasse non è facile da decifrare, considerato che sono passati sei giorni dal Consiglio dei ministri in cui l’attuale commissario delle due Aziende ospedaliere di Catanzaro è stato promosso al ruolo di commissario ad acta per la sanità calabrese. È probabile che il rallentamento delle procedure sia il risultato delle polemiche seguite alla diffusione di alcuni video - risalenti a maggio scorso, dunque in piena emergenza sanitaria - in cui Zuccatelli si lascia andare a considerazioni “negazioniste” sulla necessità di utilizzare le mascherine e sul ruolo dei virologi. Considerazioni “infelici” tali da spingere una parte del Movimento 5 Stelle, nonostante i tentativi di mediazione del viceministro della Salute Pierpaolo Sileri, a chiederne l’immediata sostituzione. Il nome su cui una fetta dei pentastellati insiste è quello di Gino Strada. La situazione è ingarbugliata e a Palazzo Chigi si valuta ogni passo per evitare forzature che potrebbero mettere a repentaglio la stabilità del Governo. Si prende tempo, allora. Perfino ieri, durante la riunione a Palazzo Chigi dei capi delegazione di M5S, Pd, LeU e Iv, nessuna decisione definitiva sul dossier Calabria è stata assunta. In ogni caso, il tempo stringe. Da mercoledì è entrato in vigore il nuovo decreto Calabria con tutto ciò che ne consegue. E la figura cardine attorno cui ruota tutto il provvedimento, sostanzialmente, ancora c’è. Un paradosso per una regione che ha necessità assoluta di una guida certa in un comparto che fa acqua da tutte le parti. Ancora ieri, al terzo piano della Cittadella, negli uffici destinati alla struttura commissariale nessuno era in grado di decifrare la situazione. Il vuoto di potere che si è venuto a creare - Cotticelli defenestrato, Zuccatelli formalmente non incaricato - potrebbe avere effetti deleteri visto il momento che la Calabria vive.