Calabria

Venerdì 22 Novembre 2024

Sanità in Calabria, le reazioni della politica alla nomina di Zuccatelli come commissario

Il Commissario per la sanità in Calabria tra un imbarazzo e un altro. Il dimissionario Saverio Cotticelli ha lasciato dopo un'intervista tv nella quale emergeva la mancata realizzazione di un piano Covid nella regione. Non va meglio al successore, Giuseppe Zuccatelli, che in un video, diventato virale in poche ore, sosteneva mesi fa che "le mascherine non servono". Secondo Zuccatelli «quello che serve è la distanza, perché per beccarti il virus, se io fossi positivo dovresti baciarmi per 15 minuti con la lingua in bocca altrimenti non te lo becchi». Oggi la precisazione dello stesso Zuccatelli: “Le mascherine sono parte della fondamentale strategia di contrasto al Covid 19. Quindi, invito tutti ad utilizzarle, così come a rispettare il distanziamento fisico". Dietrofront. Le sue dichiarazioni hanno scatenato nuove polemiche. “Dalla padella alla brace. Dal generale cinquestelle che non sa nulla di sanità e chiede aiuto alla ‘signora Maria’ al comunista amico di Bersani secondo cui ‘le mascherine non servono ad un c…’ e ci si infetta solo ‘se ci si bacia con la lingua in bocca per quindici minuti’. Povera Italia, povera Calabria, in che mani sei caduta”. E’ quanto afferma il presidente del Consiglio regionale della Calabria Domenico Tallini. “Dopo il grottesco show televisivo di Cotticelli, ci si aspettava una nomina di alto profilo, sganciata dalle logiche di partito e invece il ministro della salute Speranza, pupillo di Bersani, ha pensato bene di affidare i pieni poteri sulla sanità calabrese ad un cosiddetto ‘esperto’ che nel curriculum può vantare solo la tessera di Liberi e Uguali. Una vergogna senza fine. Speranza doveva dimettersi - aggiunge Tallini - perché il generale Cotticelli, nella sua disarmante ingenuità, ha ammesso che il Ministero non ha fatto nulla per predisporre il Piano anti Covid per la Calabria, facendo passare addirittura due mesi per un parere. Per colpa di Speranza e del ‘suo’ commissario Cotticelli, la Calabria è stata lasciata senza difese, senza il Piano anticovid, senza soldi (non si ha notizia di dove siano finiti 70 milioni di euro). Ma da oggi possiamo stare tranquilli. In Calabria, anche se siamo Zona Rossa, possiamo passeggiare senza mascherine, l’importante è che non ci si baci per più di 15 minuti. Al resto ci penserà il candidato di Liberi e Uguali nel collegio della Camera di Cesena, sì proprio quello che ha bocciato la proposta, ampiamente condivisa, di realizzare un centro anticovid nel padiglione di Villa Bianca a Catanzaro”. “Ora più che mai - conclude il Presidente del Consiglio regionale - mi convinco che dobbiamo alzare le barricate, che dobbiamo reagire con l’orgoglio di cui noi calabresi siamo capaci, a questi atti brutali, compiuti da un Governo inetto ed incapace che sta portando l’Italia verso il baratro e che guarda alla Calabria solo come una terra dove piazzare vecchie cariatidi funzionali al sistema politico e affaristico della sinistra del nord Italia”. Arriva anche il commento del deputato di Fratelli d'Italia, Wanda Ferro: "Dopo la figuraccia rimediata dal generale Cotticelli, e ancor più dal governo che l’ha nominato alla guida della sanità in Calabria, speravamo che l’individuazione del nuovo commissario rispondesse esclusivamente ai requisiti della professionalità e della competenza, e non a quelli dell’appartenenza politica. Invece il presidente Conte e il suo governo hanno dimostrato di utilizzare il commissariamento per tenere le mani sulla sanità calabrese. Ferro rincara la dose: "Il generale Cotticelli è stato utilizzato come capro espiatorio, e si è consumato un ribaltone nella stessa maggioranza, con il defenestramento di un commissario sponsorizzato dai cinque stelle e la promozione di un politico organico all’ala sinistra del governo. Ecco cosa intendevano per Calabria zona rossa. Zuccatelli è stato infatti un amministratore del Pd, vicino a Bersani e candidato alla Camera con Leu. Fallito l’ingresso in Parlamento, Zuccatelli è stato gratificato dal ministro Speranza con una serie di incarichi in Calabria, tra cui quelli di commissario dell’ospedale e del policlinico universitario di Catanzaro. È stato lui ad opporsi, insieme al Pd, alla realizzazione dell’ospedale covid a Catanzaro, entrando in forte conflittualità con il rettore dell’Università. Zuccatelli è responsabile quanto Cotticelli dei ritardi nell’organizzazione della rete ospedaliera per l’emergenza covid. Ma per il governo poco importa, l’esperienza di Cotticelli non ha insegnato nulla". "La salute dei cittadini - conclude Ferro - resta ai margini delle decisioni mentre l’unico obiettivo è quello di mantenere la sanità calabrese in una condizione di precarietà, per giustificare la indebita e ingiustificata sottrazione della gestione al governo regionale eletto dai cittadini. La nomina di Zuccatelli risponde ad una logica di lottizzazione, e dimostra come la proroga del decreto Calabria sia stata un atto di prevaricazione politica, per questo chiediamo al presidente Mattarella di non firmare il decreto". Sulla stessa lunghezza d'onda il consigliere regionale Tilde Minasi: "Il Governo, ed in particolare il ministro Speranza, dimostrano, ancora una volta, ed anzi con reiterazione, di essere completamente disinteressati alle sorti della nostra regione. Tutto quello che è accaduto negli ultimi due giorni, la drammaticità della condizione della nostra sanità per i motivi ormai noti a tutti e che hanno regalato alla Calabria un'immagine che non merita, avrebbero dovuto condurre su una strada diversa. Invece, oggi, ci troviamo con una nomina che risponde alla gattopardiana memoria, cioè cambiare tutto (che tutto non è!) affinchè nulla cambi. Da chi guida un popolo, soprattutto in una fase storica senza precedenti, ci aspetteremmo che  vada in soccorso delle aree più deboli del paese, a maggior ragione se determinate situazioni sono state create da determinazioni non idonee e che, probabilmente, tali sarebbero rimaste se non fosse intervenuta la piattaforma mediatica per eccellenza". "E' partendo da quella intervista - aggiunge Minasi -, perciò, che si sarebbe dovuto consumare un auspicato strappo con il vecchio modus operandi; è da quel momento che da Roma sarebbe dovuto partire un segnale incoraggiante; è attraverso una presa di posizione significativa che il calabrese avrebbe dovuto capire che la tutela dello Stato, finalmente, sarebbe divenuta realtà. Potrei farne un discorso politico, ma non è il mio intento dal momento che la salute non ha colore e che le necessità sanitarie non colpiscono in base al potere e alle scale gerarchiche, ma, sicuramente, credo di condividere un pensiero che non è il mio, non è di una parte politica, bensì accomuna tutti i calabresi. Non si comprende e non si può comprendere: sull'ex commissario Cotticelli quando fu scelto dall'allora ministro Grillo, non conoscendolo, avevamo riposto, per quanto fosse possibile, delle speranze di cambiamento e i risultati li abbiamo appurati, purtroppo, sulla nostra pelle e con l'etichetta della 'zona rossa'. Ma di Giuseppe Zuccatelli dal 2019 commissario delle aziende “Pugliese Ciaccio” e “Mater Domini” di Catanzaro, e, per un breve periodo, commissario all’Asp di Cosenza, adesso in isolamento per Covid e quindi persino impossibilitato ad assumere immediatamente il ruolo e coadiuvato dalle medesime strutture inefficaci, pagate dalle tasse calabresi,  possiamo dire, invece, di conoscerne già metodi ed approcci". "Non vuole questo essere un attacco personale -sottolinea Minasi - , ma trapelano, in tale fulminea decisione che ha addirittura riunito in notturna il Consiglio dei Ministri, tracce di dolo da parte di Conte e del suo CdM. E' questo il nuovo che avanza? Dovrebbe essere questa la soluzione salvifica? Questa è l'attenzione che ci viene riservata? Ci spiegassero perché. Ci dicessero chiaramente che siamo cittadini di serie B, ci dicessero che la Calabria fa comodo solo per quella percentuale di voti che riesce ad esprimere su scala nazionale, che ancor più comodo è mantenere uno status quo di migrazione sanitaria che accresca altri Pil. Altrimenti ci smentiscano (con piacere!) e attivino tutte le risorse possibili in termini di gestione e di fabbisogno di personale, rimettano in moto strutture ospedaliere che potrebbero contribuire alla causa, mandino qui, se proprio sia necessario insistere con il commissariamento, professionisti competenti in materia ed emergenze. Non si ricostruisce un palazzo in parte crollato usando la colla e a mani nude. Chiediamo un intervento governativo forte e risolutivo, altrimenti continueremo a rimanere senza 'Speranza', nel senso che per la Calabria non esiste un ministro alla sanità. Tutto ciò è vergognoso e non passerà in sordina!". "Una diffida al Ministro Speranza affinché rimuova immediatamente il Prof. Zuccatelli dall’incarico di Commissario ad acta per il risanamento della sanità Calabrese.  Con la salute dei cittadini non è consentito giocare". Durissima la reazione del Codacons che contesta al neonominato commissario sconcertanti dichiarazioni sulla gestione dell’Asp di Cosenza nonchè della “assoluta inutilità delle mascherine”. “Caro Ministro Speranza, questo eminente scienziato lo ha nominato lei, a differenza del Generale Cotticelli che, come ha avuto modo di giustificarsi, ha trovato nominato dai suoi predecessori", si legge nella diffida firmata da Francesco Di Lieto, vicepresidente nazionale del Codacons.  

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