“Al di là dei giudizi sul “corto” di Muccino (un ritratto caricaturale della Calabria) commissionato dalla Giunta regionale, resto dell’opinione che è dai prodotti culturali ideati dai talenti calabresi che può aversi il racconto autentico di una Calabria dalla storia plurimillenaria che non è solo terra di agrumi, abbracci e dialoghi soporiferi, ma anche, senza mascherare le sue criticità, terra di regole, spiriti forti, gentilezza, accoglienza solidale, pensiero e cultura, dovere civile e impegno etico; o dagli approfondimenti di registi come Wim Wenders che con “Il Volo”- sottolineandone la capacità di condivisione della sofferenza di uomini e donne in fuga da fame e carestie e i sentimenti di solidarietà costituzionale - l’ hanno resa protagonista nel mondo”. È quanto scrive sul suo profilo Fb il consigliere regionale Francesco Pitaro, secondo cui “Raccontare la Calabria dal mare bello e il sole splendente per invogliare a visitarla ci può anche stare (magari infilandoci qualche contenuto e verificando rigorosamente che la spesa sia congrua e non spropositata), ma alla condizione che, al contempo, si mettano in campo politiche lungimiranti per lo sviluppo. Prima (o oltre) al “corto” di Muccino, abbiamo bisogno di una politica che dia risposte ai problemi con atti e fatti concreti, capace di programmare le risorse, pianificare gli interventi con una strategia unitaria e aggregare e mettere in rete le forze migliori e più dinamiche della Calabria. Se tutto questo non c’è a cosa servono spot plastificati, “corti” d’autore sganciati dalla realtà e il soccorso richiesto a registi, attori e personalità di successo? Senza questa consapevolezza prevalgono la politica del “panem et circenses” e il blocco sociale incentrato sulla richiesta di protezione e sussidi a scapito delle eccellenze e dei progetti ambiziosi e innovativi”.