"La sanita' calabrese non e' ancora pronta a fronteggiare l'emergenza dovuta al covid ed un eventuale balzo dei ricoveri in terapia intensiva. Con il decreto rilancio abbiamo stanziato un miliardo e 350 milioni per la sanita' e per il potenziamento dei reparti di terapia intensiva, stabilendo che 'per ciascuna regione e provincia autonoma, tale incremento strutturale determina una dotazione pari a 0,14 posti letto per mille abitanti'. La situazione attuale in Calabria e' di 10,5 posti letto per 100 mila abitanti. Per il raggiungimento della soglia di sicurezza di 14 posti letto per 100 mila abitanti mancano ancora 134 posti. A cio' dovranno provvedere direttamente le Asp e le Aziende ospedaliere, nominate dal Commissario Arcuri soggetti attuatori dei piani di riorganizzazione delle reti ospedaliere, tramite le procedure di gara indette dallo stesso commissario. Da esse mi aspetto lo svolgimento di un lavoro celere, serio e responsabile. Io vigilero' su questo". Lo afferma, in una nota, il senatore calabrese Giuseppe Auddino, del Movimento 5 Stelle. "Il Commissario Arcuri, con un'ordinanza emanata il 9 ottobre scorso - continua il parlamentare - ha designato le Asp e le Aziende ospedaliere soggetti attuatori del potenziamento delle reti ospedaliere necessario per gestire l'emergenza sanitaria dovuta al Covid. Nell'elenco dei compiti spettanti alle aziende sanitarie ed ospedaliere, l'ordinanza specifica che entro sette giorni dalla data della stessa, esse devono aver trasmesso al Commissario una pianificazione operativa degli interventi ed un cronoprogramma. Le Asp e le Ao calabresi coinvolte, dopo avere ottemperato a questo compito, dovranno fare presto. Lo chiedo perche' in questo delicato momento storico non possiamo permetterci ritardi". "La sanita' calabrese non si trovi impreparata a garantire ai cittadini un'adeguata assistenza sanitaria. Tutto cio', contestualmente alla risalita dei contagi, mi desta preoccupazione. Si deve agire, ed in fretta - conclude Auddino - mettendo al riparo i calabresi da qualsiasi rischio derivante da un'eventuale impennata dei contagi".