«A cosa servono gli investimenti pubblici per la ripresa post covid-19 se il mare calabrese, importantissima risorsa per il turismo estivo, continua ad essere inquinato in diversi punti». L’eurodeputata Laura Ferrara (MS) ritorna sulla questione mala depurazione che in questi giorni ha visto, fra gli altri, anche l’intervento di Legambiente. «La storica campagna di Legambiente dedicata al monitoraggio ed all’informazione sullo stato di salute delle coste e delle acque italiane - continua la Ferrara – ha fatto tappa in Calabria e dei 24 punti monitorati sulla nostra costa, la metà risulta oltre i limiti di legge. Di questi, due sono stati giudicati “inquinati” e dieci “fortemente inquinati”. Nel mirino ci sono sempre canali e foci, i principali veicoli con cui l’inquinamento microbiologico, causato da cattiva depurazione o scarichi illegali, arriva in mare. A questo stato dell’arte pietoso va ad aggiungersi la notizia di qualche settimana fa di una complessa attività di indagine in campo ambientale, numerose lesanzioni per scarichi oltre i limiti consentiti dalla legge, nonché per la mancanza delle relative autorizzazioni. Nella stessa operazione sono stati eseguiti 15 sequestri relativi ad impianti di depurazione e ad aree deturpate da fonti inquinanti». «Rispetto alla tematica della depurazione – sottolinea l’europarlamentare – i miei solleciti, denunce e addirittura una petizione al Parlamento europeo sono stati costanti ma ci ritroviamo nuovamente nel bel mezzo di una stagione estiva con – dati alla mano – parametri non conformi». «Alla luce di questa situazione e del fatto che non vi è traccia ufficiale di come Regione e Comuni stiano procedendo per una risoluzione strutturale delle annose criticità, ho chiesto alla Commissione europea di valutare una visita ispettiva del sistema depurativo calabrese». «Dei 900 agglomerati italiani colpiti dalle procedure d’infrazione inferte dall’Ue per criticità nei sistemi di depurazione, ben 188 sono in Calabria, anche per questo chiedo di conoscere se è stato predisposto un programma di efficientamento dei sistemi depurativi ricadenti nella procedura d’infrazione 2017/2181. Quella della buona depurazione deve essere una priorità per l’amministrazione regionale e ci aspettiamo in futuro maggiore trasparenza oltre che azioni concrete per superare le attuali problematiche e restituire un mare pulito a questa terra» conclude Ferrara.