Un prestito da 100 milioni per ripianare i debiti per forniture, appalti e prestazioni delle Aziende sanitarie e ospedaliere. La Regione Calabria ha deciso di aderire alla possibilità concessa dal Governo con il decreto Rilancio, che consente alle amministrazioni pubbliche di ottenere anticipazioni di liquidità per saldare passivi. Nei prossimi giorni - riporta la Gazzetta del Sud in edicola - la Giunta approverà il disegno di legge attraverso cui verrà acceso un mutuo trentennale con Cassa depositi e prestiti per ottenere i 100 milioni a un tasso d’interesse agevolato (dovrebbe essere pari all’1,2 per cento). In buona sostanza, la Regione dovrebbe pagare circa 1,2 milioni di interessi passivi sulla somma destinata a dare un po’ di respiro ad Asp e Ao “ostaggio” delle richieste di pagamento da parte dei creditori. In un primo momento si era pensato di richiedere un’anticipazione di liquidità maggiore, ma i ritardi con cui le Aziende sanitarie stanno comunicando i dati, unita alla necessità di aderire alla proposta del ministero dell’Economia entro i tempi stabiliti dal decreto, hanno ridimensionato l’entità della richiesta. La Giunta, sempre nella riunione di ieri, ha varato una variazione di bilancio per destinare circa 3 milioni alle spese per il trasporto dei rifiuti calabresi in altre regioni. Intanto è stato trovato un accordo tra la Regione e i sindacati confederali per l’erogazione delle indennità al personale sanitario impegnato nell’emergenza coronavirus. L’intesa però non è stata sottoscritta da parecchi sindacati autonomi: «Si tratta di un’elemosina». La distribuzione dei bonus al personale sarà caratterizzata dalla differenza di impiego dei lavoratori nell’emergenza Covid secondo una gradualità di rischio alto, medio, basso a cui corrisponderanno remunerazioni, una tantum, pari rispettivamente a 1.830,24 euro, 883,57 euro e 252,45 euro come prima tranche.