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Piano scuola, Bevacqua (Pd): "Silenzio da Regione Calabria e Savaglio"

Mimmo Bevacqua

Quali linee intende seguire l’assessore Savaglio nell’ambito del quadro tracciato dal Piano Scuola 2020-2021? Sulle competenze dell’astrofisica di fama internazionale non si possono certo nutrire dubbi ma, per quanto concerne la specifica funzione politica attualmente rivestita, non si hanno notizie di rilievo da maggio: dalla non meglio chiarita questione dei tablet destinati dalla Regione agli istituti scolastici. Forse sarebbe il caso di assicurare una presenza istituzionale diversa”.

È quanto dichiara il capogruppo Pd in Consiglio regionale, Domenico Bevacqua, il quale aggiunge: “Non sarà semplice gestire il riavvio delle attività scolastiche in presenza, ma il piano ministeriale, frutto di una proficua discussione in sede di Conferenza Stato-Regioni, è stato emanato: si riaprirà a settembre e bisogna attivarsi a tutti i livelli per far sì che la garanzia di effettività del diritto allo studio sia priorità assoluta. In questo contesto, le Regioni hanno competenze costituzionalmente fissate in ordine a indirizzo, programmazione generale e controllo. Come intende muoversi la Regione Calabria, resta un mistero”.

“Ci sarebbero – prosegue Bevacqua - Conferenze dei servizi da attivare, con la partecipazione degli enti locali, delle istituzioni scolastiche, di enti pubblici e privati, unitamente al monitoraggio spettante ai Tavoli regionali istituiti presso gli Uffici Scolastici Regionali. Ci sarebbe, soprattutto, un Piano regionale organico e complessivo che l’assessorato competente dovrebbe redigere e, magari, se non è troppo disturbo, l’assessore dovrebbe illustrare in Consiglio regionale: anche per rendere partecipi i rappresentanti democraticamente eletti dai calabresi e non costringerli a rincorrere anticipazioni monche e non verificabili riportate dagli organi di stampa”.

“In fondo – conclude Bevacqua – la prima condizione di una sana politica è un dialogo serrato e franco fra maggioranza e minoranza, fra istituzioni e territori, fra politica e comunità. A maggior ragione se si tratta dei nostri ragazzi e del loro tornare alla loro normalità e socialità tra i banchi di scuola, nella massima sicurezza ed in modo equo”.

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