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Vitalizi in Calabria, Tallini: "Domani stop alla legge ma non li abbiamo mai introdotti"

Domenico Tallini

«Non abbiamo affatto introdotto i vitalizi, che invece sono già stati da tempo annullati». Lo ha detto il presidente del Consiglio regionale della Calabria, Domenico Tallini, a margine della celebrazione del 2 giugno a Catanzaro, commentando con i giornalisti la vicenda della legge numero 5, approvata lo scorso 26 maggio, che prevede la possibilità, per i consiglieri regionali decaduti per motivi vari, di avere un vitalizio dopo aver versato i contributi al Consiglio regionale: l’abrogazione di questa legge è all’ordine del giorno della seduta consiliare straordinaria convocata domani.

«Il Consiglio regionale - ha aggiunto Tallini - ha dimostrato in questi mesi un senso di responsabilità che non viene mai abbastanza apprezzato, come in questo caso. Quello in discussione in questi giorni è un falso problema, perché noi non abbiamo affatto introdotto i vitalizi, che invece sono già stati da tempo annullati. La legge sui vitalizi è stata abolita quando io era in Giunta regionale e presidente della Regione era Scopelliti».

Tallini ha quindi osservato: «In passato abbiamo fatto una legge trasformando in contributivo tutti i versamenti che i consiglieri versano per avere una previdenza alla fine del loro mandato. Questo è avvenuto in linea con tutte le altre Regioni d’Italia. Ho scaricato da internet tutte le leggi delle altre Regioni, e posso garantire - ha sostenuto il presidente del Consiglio regionale - che quella calabrese alla fine del calcolo individua una cifra inferiore a quella di tutte le Regioni d’Italia, perché ogni consigliere regionale per avere, a fine legislatura, un assegno di fine mandato di circa 650 euro deve versare 38 mila euro e può prenderlo a 65 anni. Questo è il dato vero. Ora, c'era un’incongruenza sul Tfr che veniva legato al principio di adesione o non adesione al sistema contributivo».

«Nel correggere questo aspetto si è andati in Consiglio, con una legge firmata di tutti i capigruppo e - qui sì una cosa deprecabile - qualcuno di quelli che hanno fatto la legge ha fatto sparire la dicitura 'non si applica la contribuzione volontaria ai consiglieri regionali decaduti perché la loro elezione è stata annullata'. Questa - ha affermato Tallini - è stata la pietra dello scandalo, ma non c'entra nulla con i vitalizi e riguarda solo una persona, in venti anni ha riguardato una sola persona».

Secondo Tallini «per questa sola cosa siamo diventati la vergogna d’Italia e non è giusto, soprattutto per un Consiglio regionale che si è insediato in piena emergenza coronavirus e ha fatto cose importanti, abbiamo risparmiato per economie varie lavorando in accordo con la Corte dei Conti, restituendo 360mila euro di soldi non spesi per i collaboratori, abbiamo portato a 8 milioni l’avanzo di amministrazione destinando un milione per il Banco alimentare, abbiamo stanziato tre milioni agli studenti universitari, Cosa possiamo fare di più come consiglieri regionali? Invece siamo stati demonizzati per un incidente».

»Certo, è deprecabile se un consigliere regionale che ha partecipato alla stesura di una norma ha poi cercato di modificarla 'ad personam', noi non abbiamo affatto introdotto i vitalizi, che invece sono già stati da tempo annullati: appena ho avuto notizia della vicenda ho subito convocato un consiglio regionale per cancellare questa norma, e cancelliamo tutto, anche gli aspetti che possano esporre la Regione a contenzioso. È però ingiusto - ha concluso Tallini - che una regione che ha dimostrato di saper affrontare l’emergenza coronavirus venga presentata come una regione che ha amministratori incapaci, tutti propensi a pensare solo alle propri interessi».

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