Calabria

Lunedì 25 Novembre 2024

Regione Calabria, l'opposizione attacca la giunta: "Dilettantismo preoccupante"

«Sembra di capire che questo centrodestra sia impegnato non già a costruire un programma di governo, bensì a puntellare i rapporti e le posizioni interne». Lo sostengono i gruppi di minoranza nel Consiglio regionale della Calabria in un documento congiunto sottoscritto dai capigruppo Domenico Bevacqua (Pd), Pippo Callipo (Io Resto in Calabria), Giuseppe Aieta (Democratici Progressisti) e Francesco Pitaro (Misto) in vista della seduta consiliare in programma domani. «Abbiamo sancito - si legge nel documento congiunto - una chiara unità politica sui temi e i problemi che interessano i calabresi e abbiamo deciso di proseguire nel metodo dell’approfondimento comune, senza concedere sconti al preoccupante dilettantismo che la Giunta regionale, in questo pur breve periodo, ha già ampiamente dimostrato». «Soprattutto, ci batteremo con tutte le nostre forze per evitare che il Consiglio regionale venga espropriato delle proprie funzioni: la Regione non può essere appannaggio esclusivo delle segrete stanze dell’esecutivo». Secondo i capigruppo di Pd, IriC, Dp e Misto, «da più tempo anche in ragione del momento delicato e drammatico che vive la Calabria, avevamo chiesto alla presidente Santelli di presentare e discutere le sue linee programmatiche: finalmente, a seguito della nostra reiterata richiesta, è stata convocata la seduta consiliare nella quale si potrà procedere alla discussione in merito. Auspichiamo che la presidente presenti linee credibili e aperte al contributo costruttivo di tutti i consiglieri regionali: si tratta di delineare il futuro di questa terra e l’interazione istituzionale è assolutamente necessaria. Al momento, nonostante le ripetute proposte, non è dato sapere quali siano le strategie e gli obiettivi dell’attuale maggioranza per i prossimi anni». «Al contrario - concludono Bevacqua, Callipo, Aieta e Pitaro - sembra di capire che questo centrodestra sia impegnato non già a costruire un programma di governo, bensì a puntellare i rapporti e le posizioni interne, attraverso la costituzione di nuove commissioni che serviranno solo a dare contentini politici a chi, fin dal primo giorno, scalpita per avere visibilità attraverso l’appropriazione di postazioni».

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