La notizia rimbalza dalla Capitale e scuote la politica reggina. Il Governo starebbe pensando e valutando attentamente l'ipotesi di un “election day” in cui fare celebrare le elezioni regionali, quelle amministrative e il referendum costituzionale sulla riduzione del numero dei parlamentari. E la data prescelta sarebbe quella di domenica 13 settembre. Una data che sembra “strana” a prima vista, ma che non diventa più tale alla luce della pandemia che stiamo ancora vivendo e dei cambiamenti che essa ha portato con sè. Se questa ipotesi, dunque, dovesse presto trasformarsi in realtà, ecco che avrebbe immediati riflessi sulle prossime elezioni comunali, che sarebbero anticipate di almeno un mese e, in un certo senso, potrebbero anche spiazzare le strategie di un centrodestra sornione e convinto che il tempo, in fondo, non sia mai stato un problema di difficile soluzione. «Noi non abbiamo mai smesso di lavorare per conquistare Palazzo San Giorgio», confessa il giovane coordinatore provinciale di FI Francesco Cannizzaro che non vuole commentare ipotesi ma conferma che «il centrodestra non si farà certo trovare impreparato anche di fronte a una simile soluzione. Ritengo, tuttavia, più plausibile l'ipotesi che si voterà tra la fine di settembre e i primi di ottobre. E confermo che vinceremo le elezioni comunali». «Prima si vota meglio è», trapela invece dall'entourage del sindaco Falcomatà. «Giuseppe - dicono i suoi fedelissimi - durante quest'emergenza ha riguadagnato molto consenso in città, dunque prima si andrà alle urne, più sarà facile ottenere la riconferma».