Centoventi milioni di euro per ripartire dopo il lockdown. È la dotazione del programma "Riparti Calabria" illustrato a Catanzaro dalla presidente della Regione, Jole Santelli. Due i filoni di intervento: "Riapri Calabria" con dotazione di 40 milioni (20 dei quali a fondo perduto per 2 mila microaziende) e 80 milioni a fondo perduto per "Lavora Calabria" che, primo caso in Italia dopo la modifica e l'allentamento sugli aiuti di Stato, si propone di scongiurare licenziamenti finanziando lo stipendio di un dipendente su 3. "Dai conteggi che abbiamo fatto e contando soprattutto sull'allentamento delle regole comunitarie - ha detto Santelli - speriamo di recuperare, andando per eccesso, 500 milioni di euro. Che sono tanti. Non sono tutti recuperabili subito. Prendiamo però un impegno: non faremo annunci ma racconteremo solo quello che è già fatto". Presenti anche il vicepresidente Nino Spirlì e gli assessori Fausto Orsomarso e Gianluca Gallo. "Questa è la cornice di "Riparti Calabria" - ha aggiunto la presidente - non è esaustiva rispetto a tutte le categorie e non è il progetto della Regione, è il primo step del progetto della Regione: il fondo di 40 milioni andrà in pre-infomazione oggi. I soldi vanno direttamente con bonifico bancario alle aziende che lo richiederanno. Ci auguriamo entro fine maggio di concludere i pagamenti che saranno fatti tramite il nostro ente pagatore Arcea". Il rischio è che, dopo i quasi due mesi di stop, si ammali l'economia. "Non ci siamo ammalati di Covid, grazie a Dio ma rischiamo di ammalarci seriamente in termini sociali ed economici - ha spiegato la governatrice -. Oggi lo Stato e la Regione hanno il dovere di dare delle risposte: da una parte l'assistenza, non l'assistenzialismo, ma l'aiuto vero a chi ha realmente bisogno e vive una difficoltà non solo da lockdown ma anche rispetto al futuro e dall'altra parte a livello economico e imprenditoriale dando fiato e vita allo sviluppo di questa regione, reimmaginandone lo sviluppo". Spazio anche alle risposte politiche: "A parte i componenti della Giunta nessuno sapeva niente dell'ordinanza. Abbiamo molta stima e lealtà nei confronti dei nostri leader politici ma a noi gli ordini non li dà nessuno. Non mi interessano gli attacchi al Governo - ha aggiunto - faccio il presidente della Regione e lo faccio nell'interesse della Calabria e dei calabresi". "Dispiace - ha detto Jole Santelli - che su questa misura chi doveva attaccarla ha pensato fosse una manovra politica. Ho aperto al servizio ai tavoli se all'aperto dopo che il Governo aveva aperto i ristoranti. I pericoli veri sono sulle cucine, quindi il punto delicato precauzionale vero è l'asporto". "Sulla Domus Aurea di Chiaravalle Centrale c'era un disposizione dell’Asp di Catanzaro che chiedeva la chiusura; su Torano Castello c'era anche in quel caso una disposizione dell’Asp di Cosenza che riguardava l'utilizzo di Villa Torano per il mantenimento sia dei pazienti covid sia di parte del personale". Così Santelli, rispondendo ad una domanda sulla differente decisione che ha riguardato le due Rsa regionali dove si sono sviluppati alcuni dei maggiori focolai di infezione da coronavirus anche con diversi decessi, oggetto anche di inchieste della magistratura. "Noi abbiamo assolutamente preso atto delle carte che arrivano dai Dipartimenti di prevenzione e a quelle carte ci attestiamo", ha detto la governatrice.