La decisione del ministro Boccia di impugnare l’ordinanza della Regione Calabria, «non mi stupisce perché l’aveva annunciato. Mi spiace invece perché io mantengo l’ordinanza». Non fa dietrofront la presidente della Regione Jole Santelli commentando l’annuncio di Boccia. «Sono convinta dei presupposti, sono sicura che entro una settimana faranno esattamente la stessa cosa che ho fatto io - spiega -. Mi dispiace che abbia preso questa ordinanza come un braccio di ferro mentre era semplicemente la legittima richiesta della regione di far vivere e lavorare, soprattutto lavorare». «Stasera a #chetempochefa #Rai, su invito di #FabioFazio, per discutere di una #Calabria propositiva, coraggiosa, che ha tanta voglia di ripartire». Così, sulla sua pagina Facebook, Santelli annuncia la sua partecipazione a «Che tempo che fa», stasera su Rai 2. Da giovedì scorso Santelli è al centro dell’attenzione dopo aver firmato un’ordinanza, già in vigore, che prevede un alleggerimento delle misure di contenimento del Coronavirus in Calabria e autorizza, tra l’altro, la riapertura di bar e ristoranti all’aperto, entrando in aperta polemica con il governo. Oggi il ministro per gli Affari regionali, Francesco Boccia, ha reso noto di aver inviato, d’intesa con la presidenza del Consiglio dei ministri, gli atti all’Avvocatura generale dello Stato per impugnare il provvedimento, cosa che avverrà formalmente domattina se Santelli - ha sostenuto Boccia - nelle prossime non ritirerà la sua ordinanza. «È urgente e non più procrastinabile aprire, nella sede deputata del massimo organo legislativo calabrese, una discussione franca e chiara sulle problematiche legate all’emergenza sanitaria e sulla 'fase 2' in avvio». Lo evidenziano i capigruppo dell’opposizione nella Regione Calabria, che annunciano di aver richiesto ufficialmente la convocazione di un «Consiglio regionale straordinario e immediato che abbia all’ordine del giorno» anche l’ordinanza del presidente Santelli sull'apertura di bar e ristoranti all’esterno. In una nota congiunta, Domenico Bevacqua (Pd), Pippo Callipo (Io Resto in Calabria), Giuseppe Aieta (Democratici Progressisti) e Francesco Pitato (Misto), sostengono che «non è ulteriormente rinviabile l’esplicitazione da parte della presidente Santelli di quelle linee programmatiche che lo Statuto le impone di presentare all’assemblea. «A ciò si unisce la necessità di discutere in relazione a un ordinanza (la cosiddetta 'apri bar e ristorantì) che non può continuare a rimanere senza dibattito, anche alla luce del grave conflitto istituzionale apertosi con il governo nazionale. In particolare, riteniamo essenziale comprendere se e in che misura l’atto dell’esecutivo regionale sia stato supportato e condiviso dal comitato tecnico-scientifico appositamente costituito». Secondo i capigruppo di opposizione, «è necessario riavviare in sicurezza la Calabria, sostenere famiglie e imprese in una fase che si presenta come ancora più delicata della prima; predisporre un piano per una ripartenza che non sia semplicemente un ritorno a ciò che c'era prima ma abbia il coraggio di pensare, progettare e pretendere quella Calabria migliore che i calabresi meritano. Il Consiglio regionale - concludono Bevacqua, Callipo, Aieta e Pitaro - ha il dovere di farsi interprete di queste indicazioni e ha il diritto di discuterne senza ulteriori indugi».