Gli “alert” sono già arrivati al decimo piano della Cittadella, lì dove si trovano gli uffici della governatrice Jole Santelli. Domani in Consiglio regionale non è da escludere che possa essere lanciato qualche nuovo “segnale” dopo quelli registrati in occasione dell’elezione dell’Ufficio di presidenza. All’esame dell’Aula arriverà la manovra finanziaria, documento da approvare tassativamente entro il 30 aprile per evitare l’esercizio provvisorio. Chi garantisce che la maggioranza di centrodestra voterà in maniera compatta il documento contabile approvato in Giunta? Le incognite sono tutte di natura politica e riguardano soprattutto le difficoltà registrate finora sulla costituzione delle commissioni consiliari. A tre mesi dal voto gli organismi non hanno ancora preso forma perché manca un accordo complessivo sulla redistribuzione degli incarichi. Tra i maggiorenti dei partiti alleati della governatrice è pressoché unanime la convinzione che questo primo scorcio di legislatura abbia premiato Forza Italia oltre il proprio peso elettorale. Tradotto, significa che da adesso in poi Lega, FdI e, in quota minore, l’Udc non saranno più disposti ad essere relegati al ruolo di semplici junior partner della coalizione. Secondo lo schema messo immaginato nelle scorse settimane, prima che l’emergenza sanitaria prendesse il sopravvento, la guida delle sei commissioni consiliari - cui va aggiunta quella di Vigilanza assegnata all’opposizione e che che sarà appannaggio del dem Carlo Guccione - potrebbe essere così ripartita: due postazioni alla Lega, altrettante a Fratelli d’Italia, una ciascuno a Udc e Casa delle Libertà (lista satellite dei forzisti). In questo modo rimarrebbe però tagliato fuori il movimento Santelli Presidente - unica forza a non avere ancora designato il capogruppo per via dei contrasti tra Vito Pitaro e Pierluigi Caputo -, che non esprime rappresentanti nemmeno nell’esecutivo. L’impasse potrebbe essere superata grazie alla creazione di una nuova commissione - l’ottava - e alla possibilità di offrire una nuova poltrona a chi rischia di rimanere fuori dalla partita. Sul punto, nel centrodestra, coesistono diversi orientamenti. Alla fine è probabile che il nuovo organismo veda la luce solo dopo una rimodulazione delle competenze delle altre commissioni. È certo, invece, che domani la presidente Santeli non esporrà in Aula le linee programmatiche, atto che solitamente segna l’avvio della legislatura. Ufficialmente il rinvio è dettato della necessità di lasciare maggiore spazio al dibattito sul bilancio, ma negli ambienti della minoranza c’è chi non manca di far notare che la scelta sia stata dettata dalla necessità di evitare l’acuirsi di tensioni. Che già abbondano sull’asse Catanzaro-Reggio Calabria. Nella Lega, per esempio, le ultime uscite del vicepresidente della Giunta Nino Spirlì - che gode della fiducia del leader Matteo Salvini e del segretario regionale Cristian Invernizzi - hanno destato più di qualche perplessità nel gruppo del Carroccio, già “provato” dal mancato coinvolgimento nella squadra di governo. E le schermaglie riguardano anche i rapporti tra alleati: in ambienti meloniani non si fa mistero del troppo peso dato ai centristi dell’Udc. Sono tutti nodi destinati a venire al pettine già a partire dalle prossime ore. Per Jole Santelli un surplus di lavoro in questo momento segnato dall’emergenza sanitaria.