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Emergenza Coronavirus, Callipo: "In Calabria democrazia sospesa"

Pippo Callipo

"La democrazia non può essere sospesa né tenuta in ostaggio. Le istituzioni, specie in un momento drammatico come quello attuale, devono servire la collettività, proprio come fanno in queste ore tantissimi medici, infermieri e operatori sanitari che fronteggiano con grande spirito di sacrificio l’epidemia del Coronavirus. Ciò, purtroppo, non sta accadendo in Calabria perché il Consiglio regionale democraticamente eletto non è ancora nel pieno delle sue funzioni". È quanto dichiara il consigliere regionale Pippo Callipo, capogruppo di 'Io resto in Calabria'.

"Nella tarda serata di ieri, quando gli Uffici della Presidenza del Consiglio regionale avevano già inviato ai consiglieri tutte le scrupolose disposizioni affinché la seduta di oggi si svolgesse nella massima sicurezza e con tutte le precauzioni del caso, è pervenuta al Presidente del Consiglio in carica una richiesta di rinvio sottoscritta da 18 consiglieri regionali di maggioranza e motivata da ragioni di salute pubblica alla luce della quale, in ossequio alla prassi istituzionale, la convocazione è stata annullata. Se alla base della richiesta dei 18 consiglieri di maggioranza – prosegue Callipo – ci siano davvero ragioni di sicurezza sanitaria o se si tratti di questioni di natura politica legate a trattative interne al centrodestra, come presumibile dalle ricostruzioni della stampa, non spetta a noi dirlo".

"Ciò che è senza dubbio inaccettabile, invece, è che non sia stato finora garantito il diritto all’autodeterminazione della massima assemblea elettiva regionale. Inoltre, non è un dettaglio che la Regione Calabria sia attualmente in esercizio provvisorio e che per l’approvazione del Bilancio sia necessario che il Consiglio e le Commissioni siano insediate e pienamente operative. Questa situazione di stallo istituzionale non è più tollerabile. Sia chiaro – conclude Callipo – che non accetteremo che ci venga ulteriormente impedito di svolgere a pieno il mandato che la volontà popolare ci ha assegnato. Il Consiglio regionale deve riunirsi nel giro di pochissimi giorni. Di fronte al sacrificio quotidiano di tantissimi cittadini che continuano a mandare avanti questo Paese, non è possibile che chi ricopre cariche istituzionali ben remunerate e ha il dovere di servire la comunità non sia in prima linea a fare la propria parte".

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