Francesco Aiello, candidato dell’alleanza civica del Movimento 5 Stelle alla presidenza della Regione Calabria, ha concluso la campagna elettorale in piazza Kennedy a Cosenza. "Abbiamo girato la regione - ha detto - dal Pollino allo Stretto. L’abbiamo attraversata dal Tirreno allo Ionio, sentendone i profumi, il calore, le diversità, il grido di aiuto individuale e collettivo. Abbiamo ricevuto richieste, istanze, raccomandazioni e incoraggiamenti da tutti; perfino da laureati che vivono all’estero, i quali mi hanno dedicato un video bellissimo, con parole scolpite nel mio cuore: «Basta con l’ignoranza, il familismo, gli affari, le porcherie, il furto del futuro». La Calabria si svuota. Lo sanno bene - ha proseguito Aiello - i politici di mestiere e i dirigenti «quattro stagioni», che hanno depositi bancari per le prossime generazioni".
"Centrodestra e centrosinistra si sono appropriati del nostro vocabolario. Usano sfacciatamente il termine «legalità», parlano di «riduzione del divario tra Nord e Sud», assicurano di voler «frenare l’emigrazione» ed esprimono senza vergogna «solidarietà a Nicola Gratteri». Ma dove sono stati e che cosa hanno fatto? Noi - ha aggiunto Aiello - siamo stati sul territorio. Abbiamo ridotto le diseguaglianze con il Reddito di cittadinanza, abbiamo aumentato le pensioni, abbiamo investito sul porto di Gioia Tauro. Abbiamo portato soldi per la sicurezza delle scuole, delle strade e dei ponti, per contrastare il dissesto idrogeologico e favorire l’assunzione dei giovani".
"Abbiamo presentato circa 1000 denunce all’autorità giudiziaria, intervenendo su gestioni amministrative imbarazzanti, viziose o addirittura marce. Abbiamo proposto leggi per restituire alla sanità calabrese i 2miliardi e 600milioni che il Nord della Lega ci ha sottratto negli ultimi 20 anni".
"Noi - ha sottolineato il candidato - siamo contro le raccomandazioni, la mediocrià, la corruzione, il voto di scambio, gli eroi virtuali. Noi siamo per la meritocrazia. Non è più accettabile tacere davanti alle fughe di nuovi laureati, dei nostri talenti. Vogliamo ridare speranza e fiducia a chi è rimasto in Calabria e a chi ha lasciato affetti e sogni a casa propria. Giorgio Gaber cantava che «libertà è partecipazione». Allora - ha concluso Aiello - seppelliamo il sospetto, lo sconforto, la paura. Domenica 26 gennaio andiamo a votare. Dobbiamo essere liberi di cambiare".
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