Nell’incerto quadro politico calabrese, un punto fermo adesso c'è. Manca ancora il decreto, ma il presidente della Regione Mario Oliverio ha annunciato che le elezioni si svolgeranno il 26 gennaio. Una data scelta - ha spiegato in Consiglio regionale - d’intesa col presidente della Corte d’appello di Catanzaro Domenico Introcaso, previo parere del presidente dell’Assemblea Nicola Irto.
L’ufficializzazione della data dovrebbe adesso dare un’accelerazione a partiti e schieramenti per la scelta dei candidati. Un problema che riguarda tutti in Calabria. Il Pd, dopo avere detto no alla ricandidatura di Oliverio - sostenuto comunque da una parte del partito calabrese e dalla maggioranza dello schieramento di centrosinistra che si presentò cinque anni fa - deve trovare quel candidato che, come ha detto Nicola Zingaretti, riesca a «costruire le alleanze più larghe e competitive, che coinvolgano anche il civismo».
Una proposta di programma civico il segretario dem ce l’ha già sulla scrivania. È quella dell’imprenditore della moda Maurizio Talarico, che oggi ha specificato che la sua candidatura andrà avanti comunque, a prescindere dalla scelta del Pd. Contatti tra i due ci sono stati anche nelle ultime ore e Zingaretti ha preso tempo per valutare con gli organi del partito.
«Sono un candidato come scelta civica, rappresento me stesso, le mie idee e voglio rappresentare il partito di maggioranza relativa in Calabria, i delusi», ha precisato Talarico, specificando di avere messo a disposizione delle forze progressiste, Pd e M5S in testa, il suo programma, non la valutazione della sua persona. Se il Pd o altri confluiranno, è il suo ragionamento, bene, altrimenti la candidatura andrà comunque avanti.
In attesa della decisione del Pd, chi è orientato su altre figure è il Movimento 5 Stelle. La deputazione calabrese, nell’incontro con Luigi Di Maio, ha spinto per superare i dubbi e presentare la lista, indicando anche il nome di un possibile candidato. Nessuno, nel movimento, vuole fare il nome ma rumor sempre più insistenti indicano che si tratti di Francesco Aiello, docente di Politica economica all’Università della Calabria.
Il via libera dovrà comunque venire da Roma, dopo che la proposta sarà vagliata da Di Maio e dal garante Beppe Grillo. E notizie da Roma le aspettano anche nel centrodestra. In campo c'è la candidatura del sindaco forzista di Cosenza Mario Occhiuto, ma dopo il veto di Matteo Salvini, le sue speranze sembrano assottigliarsi sempre di più. Silvio Berlusconi ha più volte rimandato ogni decisione ad un prossimo vertice a tre con Salvini e Giorgia Meloni.
Se non dovesse farcela, i rumor parlano del fratello di Occhiuto, Roberto, o del sindaco di Catanzaro Sergio Abramo. In ogni caso, comunque vada a finire la scelta nei diversi campi, appare sempre più probabile che il 26 gennaio si voterà in Calabria sulla base delle scelte fatte a Roma.
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