Nella seduta del 31 ottobre scorso la Giunta regionale, presieduta dal presidente Mario Oliverio, ha approvato la delibera sulla rotazione dei dirigenti di settore. La rotazione è un istituto stabilito dalla normativa anticorruzione che è stata recepita dai regolamenti regionali i quali prevedono che un dirigente debba cambiare incarico dopo cinque anni di permanenza nella stessa funzioni.
Inoltre, con lo stesso provvedimento sono stati assegnati gli altri dirigenti, non soggetti a rotazione, in conseguenza di una riorganizzazione della struttura burocratica definita con la precedente delibera n. 63/2019.
La rotazione sarà operativa dal prossimo 16 novembre tranne che per 11 dirigenti per i quali decorrerà invece dall'1 gennaio 2020. Tale eccezione, peraltro “avallata” anche dall'Anac, si è resa necessaria per garantire il raggiungimento dei target di spesa previsti dal Por 2014/2020 oltre che per assicurare l'attività di interlocuzione con la Corte dei Conti nella delicata fase di chiusura dell’esercizio finanziario in corso.
“Con questa delibera – evidenzia il presidente Oliverio - si porta a compimento la procedura della rotazione dei dirigenti dopo aver attivato anche quella dei funzionari della Regione. Ritengo che tutti i grandi apparati burocratici abbiano bisogno di far ruotare periodicamente le esperienze nelle attività lavorative al fine di evitare fissità che non giovano a nessuno, in primo luogo alle persone impegnate in lavori e responsabilità delicate. Ruotare le esperienze nelle diverse funzioni – rimarca Oliverio - significa arricchire il bagaglio di competenze e conoscenze ma significa anche garanzia di trasparenza”.
L’assessore al personale Mariateresa Fragomeni specifica che “l'Amministrazione regionale era già intervenuta in più occasioni nella riorganizzazione delle strutture dirigenziali ma, per la prima volta, viene applicato l'istituto della rotazione in virtù del quale circa 30 dirigenti obbligati a ruotare sono stati assegnati ad altri incarichi, a parte la quasi totalità dei restanti dirigenti che hanno cambiato incarico a seguito della riorganizzazione amministrativa”.
“Non vi è pertanto un giudizio – sottolinea l’esponente della Giunta - sulla capacità professionale dei singoli o valutazioni di carattere etico sul comportamento del dirigente purché la rotazione s'intende non come un intervento punitivo della Regione bensì come uno strumento finalizzato ad evitare che il prolungato esercizio delle stesse funzioni dirigenziali possa determinare una sorta di ‘incrostazione’ nelle medesime funzioni. Infatti – conclude l’assessore Fragomeni -, dal 16 novembre prossimo non sono pochi i dirigenti che cambieranno incarichi dopo una pluriennale permanenza nella stessa funzione”.
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