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Regionali in Calabria, Oliverio: "A breve informerò il Consiglio sulla data del voto"

«Nel giro di pochi giorni, appena avrò maturato un’idea informerò il Consiglio regionale, e aprirò un’interlocuzione con il presidente della Corte d’Appello per proporre le date possibili».

Lo ha detto il presidente della Regione, Mario Oliverio, nel corso del dibattito in Consiglio regionale, con riferimento alla data delle prossime elezioni regionali.

Il tema è stato sollevato in aula da alcuni esponenti dell’opposizione di centrodestra, in particolare dal capogruppo della Casa delle Libertà, Gianluca Gallo, e dal segretario questore Domenico Tallini, di Forza Italia. Gallo ha parlato di «gravi emergenze in atto per la Calabria, e questa agonia deve finire. Chiediamo al presidente della Giunta, Mario Oliverio, di fissare la data delle elezioni regionali e comunicarla ai calabresi, e per parte nostra, chiediamo di votare a scadenza naturale, il 24 novembre: non c'è altra strada, altrimenti non garantiamo più la tenuta del numero legale».

Anche Tallini ha chiesto al governatore Oliverio «la data delle elezioni, che per noi dev'essere il 24 novembre mentre vedo il capogruppo del Pd chiedere il 26 gennaio. Oliverio non aspetti oltre, perchè tra l’altro il Pd ormai sta battendo altre strade». Nel suo intervento in relazione al provvedimento sui precari della sanità, Oliverio ha quindi affrontato il tema della data delle elezioni regionali.

«E' stato assunto - ha esordito Oliverio - un decreto per fissare la data delle primarie istituzionali, perchè c'era una scadenza dettata da una legge regionale che va rispettata: era un atto dovuto, se non l’avessi fatto avrei inficiato il procedimento elettorale dal punto di vista della legittimità. Non ci sono state forze politiche che hanno fatto ricorso alle primarie, e quindi non si fanno. Ora - ha quindi osservato il governatore - c'è la facoltà del presidente della Regione di definire il procedimento elettorale d’intesa con il presidente della Corte di Appello, e sentito il presidente del Consiglio. Poichè non siamo nella 'Repubblica delle banane', sto facendo una valutazione sentendo anche i Dipartimenti del ministero dell’Interno. Nel giro di pochi giorni, appena avrò maturato un’idea sulla base di queste valutazioni, informerò il Consiglio regionale, sentirò il presidente del Consiglio e quindi naturalmente aprirò un’interlocuzione con il presidente della Corte d’Appello per proporre le date possibili. E’ inutile tornare sempre su questo argomento».

Oliverio ha poi aggiunto: «Vedo comunque punti di vista diversi sulla data delle elezioni, e non voglio forzare ma ricordo che c'è una prerogativa del presidente della Regione, prerogativa a cui il presidente della Regione non rinuncia. Rivendico questa prerogativa, ma la eserciterò con grande ascolto».

Nel suo intervento, Oliverio ha fatto cenno, sia pure indiretto, al dibattito in corso nel Pd e nel centrosinistra, nel quale si registrano posizioni contrapposte rispetto alla sua intenzione di ricandidarsi alla carica di presidente della Regione. «Voglio evitare in questa sede altre valutazioni politiche per non incorrere in interpretazioni errate, ma - ha sostenuto il governatore - la mia posizione però resta sempre limpida ed è il frutto di una bussola, quella dell’esercizio libero della funzione politica. Vengo da un partito centralista, il Pci, ma non ho mai subito diktat o compromessi al ribasso o a discapito della Calabria, mi sono sempre confrontato e con il confronto libero ho avuto interlocuzioni per fare sempre sintesi e ho sempre perseguito l’interesse generale, che per me è la Calabria, e non ci saranno diktat o imposizioni che tengano rispetto a questa bussola. Questa discussione - ha concluso Oliverio - non dipende solo da me, ma mi auguro che possa svolgersi in senso positivo nell’interesse della Calabria e, se permettete, nel campo di forze nel quale sono nato e sono cresciuto e verso il quale non ho mai avuto sbandamenti».

Con l’intervento del presidente Oliverio si è, di fatto, chiusa la seduta del Consiglio regionale, che è stata quindi ufficialmente tolta dal presidente dell’Assemblea, Nicola Irto.

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