“Sul percorso che il PD dovrà seguire in vista delle prossime elezioni regionali in Calabria, credo che le posizioni che vanno emergendo siano abbastanza chiare. Da una parte c’è il gruppo dirigente nazionale e molti esponenti dei vari livelli istituzionali che condividono la necessità di dare corso alla nuova fase politica inaugurata dal segretario Zingaretti, coltivando con fiducia il progetto di un’apertura difficile ma indispensabile per costruire un patto civico ampio e plurale. Dall’altra c’è un arroccamento su posizioni ampiamente superate dalla realtà dei fatti e che ambirebbe ripresentarsi al voto con lo stesso schema e lo stesso modus operandi degli anni passati. La mia posizione è chiara e l’ho espressa più volte in tutte le sedi ed anche in colloqui privati. A tutti noi, a questo punto, chiedo di riflettere in piena coscienza sul bene del partito, mettendo da parte i personalismi e gli orizzonti individuali. Ciò che abbiamo il dovere di perseguire è la costruzione di un’alternativa competitiva alle destre: le prove di forza a uso interno hanno fatto il loro tempo e non portano da nessuna parte”. È quanto dichiara Mimmo Bevacqua, consigliere regionale e membro della Direzione nazionale PD.
“Faccio davvero fatica a comprendere la resistenza e l’ostinazione di quanti, proprio in ragione della loro lunga esperienza, dovrebbero comprendere per primi che il clima è cambiato e determinate battaglie sono considerate semplicemente fuori da ogni logica politica. Abbiamo ancora alcuni giorni per riflettere meglio. A cominciare dalla conduzione in maniera regolata e condivisa dei lavori di fine legislatura del Consiglio Regionale. A questo proposito, desidero manifestare il mio apprezzamento per il lavoro del capogruppo Mimmo Battaglia, la cui interlocuzione con il gruppo e con l’esecutivo è costante e rappresenta un lodevole esempio del singolo che si mette a disposizione del collettivo. Sarebbe gran cosa se questo esempio venisse seguito con maggiore convinzione”.
“La questione di fondo – conclude Bevacqua – non concede dubbi: organizzare parate, creare tensioni e imbarazzo sul territorio, è inutilmente divisivo e giova solo al campo avverso. La gente è molto più avanti, non si cura affatto delle ostentazioni muscolari e, quando decide di cambiare, non la ferma nessuno. Il PD nazionale lo ha compreso e chi come me gira i territori ne è consapevole e, senza ipocrisie, ne condivide impostazioni e strategie. L'unità è, poi, condizione indispensabile. E il primo a dover dimostrare unità è proprio il PD: chi ne fa parte, dovrebbe comportarsi di conseguenza”.
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