Il primo a seguirlo sarà Ernesto Magorno. L'ex segretario regionale del Pd è uno dei fedelissimi di Matteo Renzi a Palazzo Madama e con lui ha condiviso tutto il percorso politico degli ultimi.
"Questa vicinanza - spiega adesso Magorno - mi è costata, spesso, tanti attacchi. Ma sono convinto di aver fatto la scelta giusta e anche oggi, come otto anni fa, senza indugi, scelgo di stare con Matteo. L'unico con una visione, l'unico con idee moderne, l'unico in grado di capire il futuro".
Al netto dei toni trionfalistici, quello di Magorno non sarà l'unico addio al Pd calabrese. Nella nuova "casa" di Renzi, che ha deciso di lasciare il Partito democratico, dovrebbero trovare posto l'ex deputata Stefania Covello, l'attuale segretario provinciale dei catanzaresi Gianluca Cuda, il capogruppo del Pd al Comune di Reggio Calabria, Antonio Castorina (legato politicamente a Roberto Giachetti), e la consigliera comunale cosentina Bianca Rende.
Altre adesioni potrebbero arrivare nelle prossime ore. Diversi amministratori locali, legati all'ex premier, potrebbero decidere di salutare il partito di Zingaretti e sostenere il progetto dell'ex Rottamatore.
Per il Pd calabrese si tratta di un altro scossone, che fa salire la tensione in un momento già delicato per la rottura tra i vertici nazionali e il governatore Mario Oliverio. "La nostra Casa - mette in chiaro Renzi - non si candiderà né alle Regionali né alle Comunali almeno per un anno. Chi vorrà impegnarsi lo farà con liste civiche o da indipendente. La prima elezione cui ci presenteremo saranno le Politiche, sperando che siano nel 2023. E poi le Europee del 2024. Abbiamo tempo e fiato".
E soprattutto l'opportunità di capire se la scissione - l'ennesima in casa del Pd - si sarà rivelata una scelta vincente.
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