«L'interlocuzione che si è aperta a livello nazionale tra Pd e M5S può essere replicata anche in Calabria alle prossime elezioni regionali. È fondamentale aprire la via a una fase di rinnovamento in netta discontinuità con la passata esperienza di governo e che possa avere come primo obiettivo l'individuazione di un candidato a governatore slegato da vecchie logiche e quindi credibile agli occhi degli elettori calabresi». Così parla il senatore dem Ernesto Magorno, fedelissimo di Matteo Renzi, mettendo una croce grande come una quercia sulle ambizioni di ricandidatura del governatore uscente che continua a puntare i piedi, pure con Roma, per riprovarci.
Una chiusura sul nascere all'ipotesi caldeggiata da Magorno arriva dall'europarlamentare calabrese del M5S Laura Ferrara: «La riorganizzazione che il Movimento sta portando avanti prevede un'apertura verso liste civiche pure. Non c'è alcuna possibilità, dunque, che per le regionali in Calabria PD e M5s possano essere nella medesima coalizione. Le trattative a Roma per la formazione di un eventuale governo GialloRosso si stanno svolgendo, così come fu dopo il 4 marzo, sotto forma di contratto. Nessuna alleanza coi partiti se non la possibilità di realizzare 10 punti per il bene dei cittadini e del Paese», sigilla Ferrara.
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