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Sanità, Oliverio attacca il decreto Calabria: "Aziende alla deriva, emergenza aggravata"

Il presidente della Regione Calabria Mario Oliverio e il ministro della Salute Giulia Grillo

«Sono degli irresponsabili: le Aziende Sanitarie sono state lasciate alla deriva e senza una guida, chiudono servizi essenziali e si aggrava la carenza di personale medico». È quanto afferma, in una nota, il presidente della Regione Mario Oliverio.

«Lo hanno chiamato decreto 'salva Calabria' - prosegue Oliverio - convocando persino un Consiglio dei ministri straordinario a Reggio Calabria e utilizzando uno strumento legislativo straordinario e d'urgenza per affrontare i mali della sanità calabrese. Noi non abbiamo mai negato i limiti e le inefficienze del Sistema Sanitario calabrese, aggravati da dieci lunghi anni di commissariamento, ma abbiamo sempre detto, in tutte le sedi, a partire da quella parlamentare, che non era quella la strada, né nel metodo né nel merito».

«Così come abbiamo anche detto che la sola utilità del decreto era impossessarsi dei poteri di nomina dei direttori generali delle aziende da parte del Governo e cancellare i poteri residuali in capo alla Regione. E così è stato. Con l'approvazione di quel decreto la Regione è stata completamente esautorata da qualsiasi potere. Non ci consola dire oggi: noi l'avevamo detto, né ci appartiene assumere un atteggiamento del “tanto peggio tanto meglio”. A noi interessa il bene dei calabresi e la tutela della loro salute e non assisteremo mai passivamente alle loro sofferenze».

«A distanza di mesi dall'approvazione del decreto da parte del governo - sottolinea il presidente della Regione - le condizioni complessive del servizio sanitario calabrese sono fortemente peggiorate. Le aziende sanitarie ed ospedaliere a tutt'oggi sono in una preoccupante precarietà, con conseguenze gravissime sui servizi. Il ministro Grillo, che nei mesi passati annunciava la Calabria quale regione prediletta del suo agire di governo, è completamente sparita dalle questioni calabresi».

«Si annunciano nomine, che puntualmente dopo qualche giorno rinunciano all'incarico, con riunioni settimanali della deputazione pentastellata calabrese che non riesce a trovare la squadra al suo interno. È uno spettacolo indecoroso consumato sulla pelle dei calabresi - continua Oliverio -. Lo stesso sbandierato sblocco del tour-over, assai più funzionale alle regioni del nord e non a quelle in piano di rientro, a distanza di mesi ancora non è stato attivato. Anzi, è fortemente aumentata l'emergenza di personale medico e delle professioni sanitarie. La situazione che si è determinata non è più sostenibile. Ci sono emergenze quotidiane come quelle dei Punti Nascita di Cetraro e Soverato o come l'emergenza-urgenza, che necessitano di un governo quotidiano».

«Il commissario Cotticelli - incalza Oliverio - assuma subito tutte le sue prerogative per garantire un governo stabile alle aziende. Il Governo, oggi titolare di tutti i poteri in materia di governo della sanità calabrese autorizzi immediatamente, nel contempo, l'assunzione del personale necessario a garantire i servizi essenziali. Nelle scorse settimane ho assunto iniziative straordinarie coinvolgendo i Prefetti e lo stesso Commissario Cotticelli sullo specifico problema dell' approvvigionamento dei farmaci. Ove dovesse permanere l'attuale stato di non governo dei servizi sanitari non esiterò a promuovere nuove iniziative».

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