Alla Cittadella cominciano a circolare analisi preoccupate. A dispetto delle parole pronunciate da Nicola Zingaretti nel corso dell'ultima assemblea nazionale del Pd («ogni decisione sulle Regionali verrà adottata dai territori, no a imposizioni romane»), si teme che il fronte dei contrari alla ricandidatura del governatore Mario Oliverio possa allargarsi. Ci sono diversi segnali alla base del pessimismo che serpeggia nell'inner circle del presidente della Giunta.
Innanzitutto l'attivismo di questi ultimi giorni di alcune personalità di primo piano del centrosinistra come Agazio Loiero ed Ernesto Magorno. Entrambi hanno già fatto trapelare la volontà di voler allestire una lista autonoma da quella del Pd, capace, almeno nelle loro intenzioni, di calamitare i consensi di quell'area moderata che da tempo ha rotto i ponti del dialogo con i dem.
La condizione che entrambi pongono per dare vita al progetto è una «profonda discontinuità» con l'esperienza regionale avviata nel 2014. Tradotto: liste e candidati sono pronti ma a sostegno di un leader diverso da Oliverio.
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