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I sindacati contro il Governo: "La sanità calabrese è un malato terminale"

Sono preoccupate per l’aggravarsi della situazione della sanità calabrese Cgil Cisl Uil Calabria che, in una nota, hanno dichiarato: “In tutti i territori, oramai non si riescono garantire i servizi essenziali e in alcuni casi è pregiudicata la continuità assistenziale. Sono tanti i Sindaci che in queste ore hanno lanciato l’allarme sull’emergenza della rete ospedaliera, sull’assenza di una adeguata rete di medicina territoriale, sulla rete di emergenza-urgenza, sulla inesitente politica del sistema socio-sanitario".

"I buoni propositi del commissario Cotticelli, la difficile situazione commissariale che ha portato alle dimissioni un subcommissario - continua la nota - non trovano riscontro nell’azione del governo a sostenere la struttura commissariale. Ciò è evidenziato anche dalle dichiarazioni che in queste ore hanno rilasciato  i parlamentari calabresi, esponenti della maggioranza parlamentare di governo, che denunciano i gravi ritardi che di fatto stanno peggiorando la già difficile situazione della rete ospedaliera. Non solo ancora non si sono sbloccate le assunzioni, ma si sta scatenando una guerra tra poveri, tra strutture ospedaliere che si contendono il personale medico ed infermieristico, con conseguente depotenziamento dei servizi, delle unità operative, delle strutture ospedaliere, allungamento spropositato delle liste di attesa, che porta ad una inesorabile ulteriore migrazione sanitaria passiva extraregionale. Dopo gli annunci del Consiglio dei Ministri a Reggio Calabria, dopo il decreto Calabria, la situazione si è aggravata, vorremmo chiedere al Governo: che sta succedendo?"

"Per queste ragioni - conclude la nota - è necessaria un'immediata iniziativa che faccia chiarezza sulla missione che in questi 18 mesi deve avere la struttura commissariale per un nuovo piano sanitario regionale che non può essere fatto in maniera contabile, ma che  deve tenere conto della emergenza sanitaria in Calabria”.

Cgil Cisl Uil Calabria, sul tema del diritto alla salute, in continuità con la grande manifestazione di Reggio Calabria del 22 giugno, “continueranno – sottolineano i tre segretari, Angelo Sposato, Tonino Russo, Santo Biondo – con tutte le federazioni di categoria interessate, nell’azione unitaria per la vertenza salute. In sede di Conferenza Stato/ Regioni per la definizione del Patto per la Salute 2019/2021, va affermato con forza il principio secondo il quale il rilancio del Sistema Sanitario Nazionale deve avvenire attraverso un rilancio concreto della sanità Calabrese e  delle regioni del Sud, territori nei quali il SSN tocca il suo punto più basso in termini di quantità e qualità dei servizi ai cittadini. Pertanto il governo dopo aver certificato, attraverso il decreto Calabria,  che la sanità nella nostra regione rappresenta una 'Emergenza Nazionale'; adesso intervenga con misure concrete e straordinarie per evitare il collasso della sanità Calabrese, dovuto all’assenza di investimenti pubblici e alla carenza di personale. La complessità della situazione sanitaria calabrese dovrebbe suggerire a coloro i quali sono chiamati a governarne le dinamiche, il coinvolgimento fattivo delle forse sociali, in rappresentanza dei lavoratori del settore e dei cittadini calabresi. Cgil Cisl Uil Calabria pertanto, invitano il Commissario Cotticelli, in rappresentanza del governo, a programmare nel più breve tempo possibile, un incontro operativo per procedere ad una verifica congiunta,  sulla situazione della sanità in Calabria. Occorre  avviare un confronto stabile e strutturato diretto a ristabilire il diritto alla salute dei calabresi. Non c’è più tempo da perdere”.

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