"Ieri il Consiglio regionale ha approvato per legge la storicizzazione delle risorse destinate alla stabilizzazione dei circa 5000 lavoratori ex LSU-LPU della Calabria. Significa che per il futuro, i soldi, per la quota parte di competenza della Regione a garanzia di questi lavoratori, irreversibilmente saranno con certezza previsti in bilancio. Questa scelta è il naturale compimento di un percorso che la Giunta Regionale guidata da Mario Oliverio d'intesa con i governi nazionali del Pd della scorsa legislatura ha intrapreso con coerenza sin dalla legge di stabilità del 2014". Così in una nota la deputata dem Enza Bruno Bossio.
"Dalla contrattualizzazione alla stabilizzazione. Come fissato dalle leggi dello Stato. Ci si sarebbe aspettato che anche il governo nazionale guidato da Lega e 5 stelle facesse lo stesso, per come sbandierato ai quattro venti. Invece, proprio venerdì la maggioranza- continua la deputata calabrese - ha bocciato un ordine del giorno da me presentato che chiedeva di rispettare l’impegno, preso al tavolo sindacale, di procedere con la proroga del termine dal 31 ottobre al 31 dicembre 2019 per i contratti a tempo determinato dei lavoratori ex Lsu ed ex Lpu, in attesa che la nuova legge di stabilità potesse provvedere non solo a storicizzare la spesa (così come ha già fatto la Regione), ma anche a individuare i necessari interventi normativi finalizzati a superare le attuali criticità normative consentendo alle amministrazioni interessate di poter portare avanti il processo di stabilizzazione per tutti i lavoratori ex Lsu ed ex Lpu".
"È evidente ancora una volta la netta differenza tra chi opera per rispettare gli impegni e chi, invece, punta solo alla propaganda elettorale - conclude Bossio -. Questo episodio conferma, qualora ce ne fosse ancora bisogno, che chi governa il Paese non sa quello che sta facendo ed è prigioniero della sua stessa propaganda. Per quanto ci riguarda continueremo a batterci, come abbiamo sempre fatto, affinché a questa vertenza si dia, finalmente una risposta in termini di garanzia di diritti acquisiti e agli enti locali calabresi di continuare a funzionare, cosa altrimenti impossibile senza questi lavoratori”.
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